MODA & MODI
Oscar 2024: di che tendenza sono
le spille da uomo?
Spille di testimonianza e spille gioiello nella notte degli Oscar. Poche le prime, piccoli dischi rossi con la mano arancione e il cuore nero degli Artists4Ceasefire, che chiedono il cessate il fuoco a Gaza, gli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi. Tante, e preziosissime, le seconde, sulle giacche dei protagonisti maschili. Fiori, animali, soli, bagliori di diamanti e pietre in grado di energizzare la prevedibilità dello smoking di ordinanza per una cerimonia black tie, quando ci vuole ben altro che una gonna a ruota (ricordate Billy Porter nel 2019?) per far alzare un sopracciglio di stupore. È tendenza, si legge ovunque. La spilla, cui le signore preferiscono orecchini e collier per illuminare viso e décolleté, a meno di non fare Windsor di cognome, se indossata da un uomo si scrolla la polvere da portagioie della nonna e caratterizza, personalizza, trasforma, dà un twist al completo da cerimonia, gli ruba i riflettori.
Eccoli Cillian Murphy, che ha accolto l’Oscar per Oppenheimer con un piccolo disco d’oro appuntato sulla giacca Versace, una raggiera vittoriosa, e Robert Downey Jr, migliore non protagonista per lo stesso film, salito in palcoscenico a celebrare il suo riscatto in abito Saint Laurent impreziosito da un fiore nero con stelo di diamanti, magari un omaggio alla moglie Susan, che l’ha assistito nelle sue discese e risalite. Non manca di coraggio Michael B. Jordan, con due cacatua di diamanti appollaiati sul rever del doppiopetto di Vuitton a reggere un rubino e uno smeraldo, mentre cita indirettamente Karl Lagerfeld, antesignano del genere, l’attore Colman Domingo, col suo sigillo sbrilluccicante al centro del papillon. Flora e fauna hanno offerto molta ispirazione, ma c’è anche chi fa appello al proprio vissuto, non a caso l’attore Teo Yoo di “Past Lives”, confessando che la tartaruga di diamanti dal carapace color ametista è un tributo personale a quella autentica, la sua Momo, venuta a mancare l’anno scorso.
Chi sostiene la tendenza spiega, e non a torto, che le spille sono decorazione pura, non hanno altra funzione che abbellire. Non così i gemelli che reggono i polsini, non le medagliette informative di gruppo sanguigno e segno zodiacale, non gli anelli con sigillo, espressione di appartenenza. Sono oggetti che distinguono e illuminano e consentono di giocare con la fantasia. Anche quando uno scopo pratico ce l’hanno, come nel caso di Simu Liu di “Barbie”, che ha fermato in vita la giacca Fendi, portata a petto nudo, con una broche a linee curve.
Ma è tutto oro quel che luccica? Se tendenza c’è, l’hanno creata le griffe della gioielleria, da Cartier a Tiffany, da Boucheron a Verdura, occupando sulle giacche maschili cerimoniosamente noiose un intonso spazio pubblicitario. E anche gli attori da red carpet, già brandizzati da capo a piedi sotto la guida degli stylist, che indossano un’altra sponsorizzazione, più mediatica di un vestito. Testimonial? Meglio che testimonianza, certo più lucroso. A meno di non essere Mark Ruffalo che il disco rosso per fermare il massacro di Gaza l’ha messo proprio sopra la spilla di ispirazione vegetale, come un puntolino esclamativo.