lunedì 11 aprile 2016

MODA & MODI

Gambe e pelle di pollo


Se c'è un momento dell'anno in cui le stagioni cancellate fastidiosamente ritornano è quando l'inverno comincia a sgelarsi in primavera. Quando non fa più così freddo da doversi vestire a strati, ma il sole non scalda ancora abbastanza per liberare le estremità. Da anni gira la regola aurea per riconoscere a colpo d'occhio le autentiche fashioniste: gambe nude, sempre e comunque. Sono quelle signore paparazzate per strada nei rigori invernali o nelle brume autunnali, mentre zampettano in stiletto senza un centimetro di increspatura, l’epidermide setificata dalle cerette dolci e imbiondita da autoabbronzanti o lettini. Non hanno mai freddo e coraggiosamente mostrano all’obbiettivo i polpacci palestrati mentre scendono da taxi e vetture Uber per infilarsi in qualche accogliente e riscaldato spazio simil-mondano.



Per loro, già temprate da mesi di esposizione, l’insidioso trapasso di questi giorni è una quisquilia. Ma per le comuni mortali che hanno indossato calze spesse e coprenti fino all’altro ieri e che solo al pensiero di privarsene di colpo sentono la pelle ritirarsi e raggrinzirsi come quella di un bipede, la transizione non è semplice. Il total black opaco - che nei mesi invernali è così amichevole e democratico, tiene caldo e minimizza i difetti del giro rotula - fuori stagione fa vedova. Il collant trasparente nero o blu ricorda quello che le nonne suggerivano per entrare in chiesa, il color brodo è inguardabile, sia nella versione gambaletto, quando s’insinua tra scarpa e orlo dei pantaloni, sia se la calza s’intravede sotto i jeans a vita bassa. Che fare?


I calzettini così di moda nella stagione appena passata, da indossare con le scarpe stringate maschili sotto i cropped trousers, sono una soluzione accettabile. Chi li ha adottati l’inverno scorso si è già temprata, per le altre si tratterà solo di cominciare con una quantità minima di pelle di pollo. Con un po’ di coraggio e nelle giornate più tiepide, si può tentare il calzetto col sandalo, purchè abbia il tacco e sia multicolor come quelli che già si vedono nei negozi. Se il sandalo è piatto e simil-birkenstock, meglio evitare: l’effetto turista pannonico è assicurato. Liberarsi di tutto è facile quando il pantalone è lungo e la scarpa discreta come una décolleté, che avvolge e perimetra il piede, con i tronchetti proteggi-caviglia, o se si indossano gonne fino a terra, difensive.


Una via di mezzo? Le calze a rete, nei toni neutri: ci sono, ma danno comunque la sensazione del nudo. Solo una controindicazione: non è facile dosarle, catturano sempre gli sguardi, sono spesso incroci sopra le righe.
twitter@boria_a

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