mercoledì 8 novembre 2017

MODA & MODI

 Quell'accessorio è un pezzo di legno. O di cemento


"Northlands" di Lodovica Fusco (foto Nika Furlani)






È una pazza scommessa quella di prendere cemento e silicone per riprodurre la natura? No, se l’idea di fondo è realizzare un oggetto interamente a mano, una copia perfetta, senza innesti esterni. Sembra una contraddizione. Ma Lodovica Fusco, giovane designer triestina che firma il brand COLLANEvrosi (www.collanevrosi.it), ha provato a farlo. Rovesciando il percorso, partendo cioè dalla natura per ottenere accessori che di naturale non hanno nulla ma che sembrano pezzi di natura.

Incomprensibile? Cominciamo dall’ispirazione. Un viaggio in Scandinavia e il rapporto stretto tra uomo e ambiente circostante, che influenza l’architettura, il design, l’arte. E i colori: bianchi che non sono tali ma si disperdono in venature di grigio, verdi acquosi al confine con gli azzurri, lilla, grigi più ferrosi, blu.


La collezione “Northlands” nasce così, dalla voglia di restituire negli oggetti le emozioni dei paesaggi. Prima la ricerca degli elementi da riprodurre: pietre, rami, cortecce. Poi un laborioso processo, che comincia con la costruzione dello stampo, ottenuto rovesciando gomma siliconata sopra i reperti naturali e aspettando pazientemente che si asciughi. Una volta costruito il modello, la designer ci posiziona dentro i pezzi di ottone che servono a sostenere gli anelli e le collane e a infilare gli orecchini. A questo punto la colata di cemento a presa rapida mescolata ai colori ad acqua, che inglobano la polvere grigia.










Ne esce una palette di nuove tinte incredibilmente convincente: un lilla rarefatto e aereo, un azzurro stinto, un’indefinibile sfumatura polverosa che potrebbe essere quella di un legno secco o di un muro grezzo. Ma l’operazione non è finita: servono almeno altri tre giorni perchè l’oggetto si secchi e possa essere estratto e lasciato all’aria, prima della pulizia finale. Il metallo viene limato e piegato per gli orecchini e le spille, mentre anelli e ciondoli sono montati su legno di betulla, a sua volta tagliato, scartavetrato, messo a mollo in acqua e infine modellato e trattato con impregnanti e vernici. Il procedimento sembra artificioso, ma il risultato sorprende: rami, fiori, pietre da portare al collo e al dito. Il grigio del cemento lascia traccia di sè in ogni colore, che non è mai lo stesso, perchè anche il meteo lo influenza e lo modifica. Tutto quello che è stato “rubato” alla natura, in qualche modo ci ritorna.



Da vedere: Combinè, piazza Barbacan, Trieste. www.collanevrosi.it

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