lunedì 5 novembre 2018

MODA & MODI 
 

Scarpette nere 





Non si può pensare a una ballerina senza evocare il rosa. Il colore del corpetto, del tutù, degli scaldacuore, delle scarpette con i lunghi nastri di raso da avvolgere alla caviglia. Impalpabile, aereo, leggero. È la sfumatura per antonomasia del sogno del balletto. Sulle punte, fotografati in primo piano, i piedi nervosi della danzatrice sono sempre rosa. Quella nuance così delicata, che esprime eleganza e potenza, entra nell’immaginario di molte bambine fin dalla più tenera età. Non c’è bambola ballerina, Barbie l’antesignana, che non abbia un tutù rosa, colore preferito anche dal marketing per le linee sportive che fanno leva sul fascino di sbarra e plié.

Ma se la danzatrice ha la pelle nera? O bronzea? Ecco che quelle vezzose estremità diventano un pugno nell’occhio, spezzano con un colore incongruo l’unica, ininterrotta linea di flessuosità, dalla testa ai piedi. Molte ballerine professioniste nere o mulatte sottopongono le loro scarpette a vere e proprie sedute di trucco di ore, le cospargono di fondotinta e cipria per attenuare il più possibile il contrasto con la pelle. Sentono il color petalo un atto di prevaricazione.

Oggi, però, qualcosa è cambiato per sempre. Freed of London (www.freedoflondon.com), il più antico produttore inglese di abbigliamento per la danza, con quasi un secolo di storia, ha deciso di mettere in commercio scarpette scure, marroni e bronzo. Dopo il rifiuto di Precious Adams, étoile nera dell’English National Ballet, di indossare calze rosa - decisione che le ha attirato gli strali degli ortodossi, per violazione delle regole dell’uniforme - le scarpette scure sono un altro scossone al santuario immacolato della danza. Il momento è considerato storico per gli artisti di diverse etnie. Come possono i sogni essere tutti dello stesso colore? —

Nessun commento:

Posta un commento