MODA & MODI
Boxer, cambia sesso
la mutanda schierata
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Per anni i boxer maschili sono stati al centro di accesi tormentoni estivi sulla loro appartenenza politica, intimo asseritamente prediletto dallo schieramento liberal contro i mutandati conservatori. Nell’era fluida, però, le scelte di campo manichee hanno fatto il loro tempo, sia in politica sia tra i generi. Così i pantaloncini di cotone lasciano il cassetto della biancheria da uomo per infilarsi in quello da donna e diventare un capo femminile a tutti gli effetti. Ma non è solo questione di scambio tra i sessi, ormai una costante perfino un po’ scontata su ogni passerella, dove la parola chiave è trans-indossabile.
La novità è che i boxer al femminile cambiano funzione, non si portano sotto ma sopra. Se ne vanno in giro su camicie, blazer, top più o meno crop, oppure spuntano da pantaloni cargo, minigonne, si intravedono sotto abiti trasparenti, restando inconfondibilmente biancheria da uomo: elastico in vita, a righe o in tinta unita, un po’ larghi sulla coscia, con la strategica apertura sul davanti schermata, o anche no, da un paio di bottoncini.
Un po’ di celebrità paparazzate in boxer in giro nelle megalopoli d’oltreoceano, l’impazzimento dei social, Tik Tok in testa, con milioni di visualizzazioni, i brand del lusso che sfornano versioni con logo ben in vista, la fast fashion pronta a rifornire gli espositori subito vuoti dei grandi magazzini con pratiche confezioni famiglia, più pezzi e unisex, ed ecco che l’ennesimo capo intimo è sdoganato ed esce allo scoperto per cominciare una nuova vita urbana.
Dopo il reggiseno diventato top, le mutande di jeans o le culotte di lycra promosse a shorts, le sottovesti riconvertite in vestiti, le canotte riabilitate, il pigiama trasformato in abito da viaggio, dopo che tutto il campionario di intimo femminile è stato esaurito e messo orgogliosamente in mostra, tocca ai boxer maschili scendere in strada come calzoncini femminili da città. Gli esperti di styling, che decifrano per i comuni mortali apparenti insensatezze, suggeriscono la parola “effortless”. Ovvero senza sforzo - nemmeno di immaginazione - e facili, semplici, disinvolti, basta abbinarli con camicia o giacca, con tacchi e una bella borsa (molto “it” bag), per non dare l’impressione di andare in giro in mutande, per di più prese in prestito.
La lingerie in vista, già in auge da molte stagioni, è tendenza esplosa dopo il lockdown, in nome della riconquistata libertà e della voglia di non abbandonare le comodità scoperte nei mesi di confinamento. Le smutandate, quintessenza della tamarraggine metropolitana, è categoria che non esiste più, sostituita da un’allegra body positivity, senza confini di età, davanti alla quale, per non fare shaming di alcun tipo, si arena la più timida delle domande: ma dove vai conciata così? Gli esperti di cui sopra spiegano che i boxer da città sono la nuova frontiera dello street style, una delle scarse tendenze lanciate dalle celebrità facilmente integrabili nel proprio stile quotidiano.
Quasi quasi rimpiangiamo la vecchia mutanda maschile, fosse pure schierata.
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