MODA & MODI
Il colore viola
Il colore viola
Gucci, collezione autunno/inverno 2006-2007 |
Sarà l'inverno del colore viola, non c'è superstizione che tenga. Chiamatelo lilla, malva, pervinca, glicine trovategli tutti i quasi sinonimi disponibili nella palette, sforzatevi di minimizzarlo tra i più rassicuranti e consueti nero e grigio, ma lui rispunterà fuori più invasivo e pervasivo che mai. E' il suo anno, non si scappa. Ha contagiato tutti i capi, dall'intimo agli accessori, spopola nelle vetrine dove mai gli era stato concesso di accamparsi a pieno diritto, da protagonista, come la tinta più modaiola della stagione. Non si combina, si impone: è viola la sciarpa che rinnova il cappotto, il cappello dalla foggia maschile, il top di pizzo che spunta dalla giacca di velluto nera, il reggiseno da intravedere sotto la camicia, la giacca damascata che si porta la sera ma anche durante il giorno, «addomesticata» dalla gonna di panno, dal tartan a contrasto, dal denim.
Fusione del blu e del rosso, ovvero del sacro e del profano, nelle nuance più accese il viola esprime spiritualità, in quelle più tenui sensualità. E' il colore del mistero, dell'ignoto, disegna personalità forti, che non hanno paura di mettersi al centro dell'attenzione, di catturare gli sguardi, di bucare l'anonimato del guardaroba.
Gli ortodossi del dress code sostengono che mai si porta prima delle sei del pomeriggio, ma i capi proposti dagli stilisti - dalle griffe inavvicinabili alle marche più popolari - ci mostrano l'esatto contrario: è viola la gonnellina a pieghe adatta alle calze grosse e al tacco squadrato di quest'inverno, il vestito di lana che fascia la figura, c'è del viola nel poncho e nella mantella, nei guanti, nel gilet, nei pull, in tutta una gamma di calze dalle stampe geometriche. Scarpe e borse ton sur ton, senza paura di esagerare. E ombretto in tinta, sfumato con il bianco argentato. Anche per lui camicie con righe lilla e maglioncini glicine scollati a vù.
Un viola è così pervasivo da cancellare secoli di nefaste credenze. Nel Medioevo era il colore dei paramenti sacri in Quaresima, quando gli spettacoli teatrali erano banditi e gli attori facevano la fame. Ecco perché è tinta jettatoria tra la gente dello spettacolo. Ma l'inverno 2006-2007 sfida le superstizioni, è a prova di «prima». Gli stilisti hanno proposto stupendi abiti da sera, borsette mignon, scarpe paillettate, giacchine in broccato percorse da elettriche scariche viola.
Due accessori da scegliere, agli estremi opposti del portafoglio? La borsa viola di Gucci, in camoscio e pelle, total-colour, così imperativa da annullare tutto il resto, e il cappello borsalino di Stefanel, spiritoso senza strafare.
twitter@boria_a
Gli ortodossi del dress code sostengono che mai si porta prima delle sei del pomeriggio, ma i capi proposti dagli stilisti - dalle griffe inavvicinabili alle marche più popolari - ci mostrano l'esatto contrario: è viola la gonnellina a pieghe adatta alle calze grosse e al tacco squadrato di quest'inverno, il vestito di lana che fascia la figura, c'è del viola nel poncho e nella mantella, nei guanti, nel gilet, nei pull, in tutta una gamma di calze dalle stampe geometriche. Scarpe e borse ton sur ton, senza paura di esagerare. E ombretto in tinta, sfumato con il bianco argentato. Anche per lui camicie con righe lilla e maglioncini glicine scollati a vù.
Un viola è così pervasivo da cancellare secoli di nefaste credenze. Nel Medioevo era il colore dei paramenti sacri in Quaresima, quando gli spettacoli teatrali erano banditi e gli attori facevano la fame. Ecco perché è tinta jettatoria tra la gente dello spettacolo. Ma l'inverno 2006-2007 sfida le superstizioni, è a prova di «prima». Gli stilisti hanno proposto stupendi abiti da sera, borsette mignon, scarpe paillettate, giacchine in broccato percorse da elettriche scariche viola.
Due accessori da scegliere, agli estremi opposti del portafoglio? La borsa viola di Gucci, in camoscio e pelle, total-colour, così imperativa da annullare tutto il resto, e il cappello borsalino di Stefanel, spiritoso senza strafare.
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