MODA & MODI: sadomaso, meglio un libro
C'è del sadomaso nella moda di quest'estate? Scarpe, vestiti, colori dentro cui ci infiliamo cedendo alla vocina perversa dentro di noi, che sussurra: fatti del male? È il gioco del momento, ispirato dal successo di "Cinquanta sfumature di grigio", il primo capitolo della trilogia di E. L. James sulla storia d'amore tra un miliardario dominatore e una neo-laureata sottomessa, che in America ha venduto oltre 10 milioni di copie e che anche da noi sta scalando le classifiche. Loro, i protagonisti, del male se lo fanno solo con frustini griffati, perchè nell'aspetto non sbagliano una mossa: Grey lino e denim d'autore, Ana tutta tacchi e vestiti sexy, prima prestati dall'amica del cuore, poi, a contratto di schiavitù firmato, imposti, con gusto eccelso (e poteva essere diversamente?) , dall'amante-padrone. Tanta della moda che c'è in giro, invece, ci trasforma in masochiste involontarie e senza neppure il benefit di un ricco-bellone-intellettuale con il trascurabile vizietto di una "stanza dei giochi".
Vogliamo cominciare dai costumi retró, quelli con la mutanda della nonna fin sotto l'ombelico, sgambatura bandita e reggiseno conformato? Statuari nella pubblicità, dove, donne-fenicotteri (donne-Belen) fotografate non a caso dal basso in alto, esemplificano la bellezza di questa lingerie da spiaggia, coprente, elegante, discreta, quasi un costume intero per passeggiate da pin-up anni '50. Purtroppo la mutandona, in assenza di photoshop, è sadica: accorcia le gambe, schiaccia il corpo, esalta le maniglie, che debordano all'altezza fianchi. E i pantaloni bianchi? Inguardabili sugli uomini, che gratificano subito di un effetto panificatore o yachtman senza yacht, sulle donne pretendono perfezione assoluta: niente aloni e trasparenze dosate, perchè se gli slip francobollo si vedono, e sono ordinari, ancora peggio è la buccia d'arancia che i lini rivelano con la precisione di google earth, senza contare che nel bianco si lievita. Giallo acido? Colore crudele: col blu fa bandiera, con altre tinte forti straripa, spara l'abbronzatura e schianta le pallide e lattiginose. Infine, gli abiti-foulard, must 2012: a meno di non essere un a taglia mignon, è scontato sembrare un tendone. Se ci sentiamo autopunitive, meglio il sado-soft della James, riedizione di Cenerentola con un principe sculacciatore. Rilassa e diverte (noi, non gli altri che ci guardano).
@boria_a
Vogliamo cominciare dai costumi retró, quelli con la mutanda della nonna fin sotto l'ombelico, sgambatura bandita e reggiseno conformato? Statuari nella pubblicità, dove, donne-fenicotteri (donne-Belen) fotografate non a caso dal basso in alto, esemplificano la bellezza di questa lingerie da spiaggia, coprente, elegante, discreta, quasi un costume intero per passeggiate da pin-up anni '50. Purtroppo la mutandona, in assenza di photoshop, è sadica: accorcia le gambe, schiaccia il corpo, esalta le maniglie, che debordano all'altezza fianchi. E i pantaloni bianchi? Inguardabili sugli uomini, che gratificano subito di un effetto panificatore o yachtman senza yacht, sulle donne pretendono perfezione assoluta: niente aloni e trasparenze dosate, perchè se gli slip francobollo si vedono, e sono ordinari, ancora peggio è la buccia d'arancia che i lini rivelano con la precisione di google earth, senza contare che nel bianco si lievita. Giallo acido? Colore crudele: col blu fa bandiera, con altre tinte forti straripa, spara l'abbronzatura e schianta le pallide e lattiginose. Infine, gli abiti-foulard, must 2012: a meno di non essere un a taglia mignon, è scontato sembrare un tendone. Se ci sentiamo autopunitive, meglio il sado-soft della James, riedizione di Cenerentola con un principe sculacciatore. Rilassa e diverte (noi, non gli altri che ci guardano).
@boria_a
In abito di Salvatore Ferragamo per la primavera-estate 2012 |
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