lunedì 16 febbraio 2015

IL FILM
Norma Cossetto è "Rosso Istria"


Si intitolerà “Rosso Istria” e a fine giugno sarà girato anche a Trieste e in paesi della provincia di Gorizia e Udine che abbiamo un “sapore” istriano, perchè il regista teme che oltreconfine possano sorgere problemi a maneggiare armi, per quanto su un set cinematografico. Lui è il padovano Antonello Belluco e alle polemiche ha fatto un callo recente, dopo il marasma suscitato dal suo ultimo lavoro, “Il segreto d’Italia”, sull’eccidio di Codevigo del 1945, quando 136 tra fascisti della Guardia nazionale e delle Brigate nere, e civili (ma la cifra non è certa, c’è chi dice molti di più) furono sommariamente giustiziati per mano di partigiani, tra gli altri della 28° Brigata Garibaldi.
Adesso Belluco si prepara ad affrontare un altro episodio delicato: il “rosso” dell’Istria è infatti il sangue di Norma Cossetto, la ventitreenne di Visinada, laureanda all’Università di Padova, che nel settembre 1945 venne arrestata a, ripetutamente violentata dai partigiani titini nel carcere ricavato nella scuola di Antignana e gettata a morire nella foiba vicino Villa Surani. Nel progetto è coinvolto anche Simone Cristicchi che, dopo il successo (e le polemiche) di “Magazzino 18” scriverà la colonna sonora del film e la canzone “Rosso Istria”, di cui verrà girato un videoclip. «A settembre avevo invitato Cristicchi a Piemonte d’Istria - racconta Belluco - non ha potuto venire, ma avevamo già stabilito un contatto virtuale. Quando sono scoppiate le polemiche sul “Segreto d’Italia”, ha preso le mie difese. Abbiamo iniziato a chiacchierare, poi Cristicchi è venuto a Padova e ci siamo conosciuti. Condividiamo idee e obiettivi: nè interessi commerciali, nè scopi revisionisti. Quando Gerardo Fontana, sceneggiatore ed ex sindaco di Codevigo, mi ha invitato a fare il “Segreto”, ho accettato: portare alla luce una verità non detta non vuol dire fare un’operazione revisionista».
Norma Cossetto nel 1942 con il fidanzato Alberto Jacobacci

“Il segreto d’Italia” e “Rosso Istria” nascono, per Belluco, da una spinta diversa. Fu Fontana (che è morto nel giugno 2013), sceneggiatore di prodotti di successo come “Centovetrine”, ex primo cittadino di Codevigo eletto in una lista di sinistra, a chiamare il regista padovano. «Avevamo un vissuto familiare simile, Fontana lo sapeva», racconta Belluco. «Suo cugino, Farinacci Fontana, 18 anni, figlio del capo delle Brigate nere del paese, fu ucciso da un partigiano della “Garibaldi”, nonostante non avesse fatto nulla. il padre si salvò consegnandosi ai carabinieri, il ragazzo, innocuo, fu giustiziato. Gerardo Fontana mi chiese aiuto per costruire questa storia, che però non mi apparteneva direttamente».
Per Norma Cossetto, invece, il regista parla di una sorta di “dovere”. «Mia nonna era slovena - dice - di Villa del Nevoso. Mio nonno italiano, ufficiale della Brigata Sassari a Trieste. Si sono sposati a Villa del Nevoso, dove sono nati mia madre e mio zio, poi si sono trasferiti a Fiume. Lì sono stati arrestati. Mi ricordo i loro racconti, la grande delusione provata al vedere che le persone conosciute, il macellaio, il barbiere, da un giorno all’altro erano diventati nemici.... Una volta liberato dalla prigione, mio nonno si trasferì a Trieste, poi a Padova, dove aveva un cugino, evitando il campo profughi. Arrivarono con solo quello che avevano addosso. Non c’è stato modo di far tornare mia nonna in Slovenia, mai - prosegue Belluco -. Mia madre ci tornò negli anni ’70 e ritrovò la sua vecchia baby-sitter».
Il film si baserà sulla ricostruzione storica, ma non sarà «nè didascalico, nè documentaristico». «Norma si sta per laureare a Padova, ma dopo l’8 settembre torna a Visinada. Vive la destabilizzazione del paese, le voci che cominciano a correre, la paura della sopraffazione e la certezza che qualcosa sta per capitare. Accanto all’obiettività storica - anticipa Belluco - cercherò l’introspezione, mi immaginerò i dialoghi di Norma con la madre, con le sorelle, con l’amica...».
L’attrice protagonista, cercata per mesi, è stata trovata via internet («per lei mi lascio guidare dall’istinto», dice il regista) e ha un’incredibile somiglianza con Norma Cossetto, ma ci sarà anche «qualche nome grosso, che darà da richiamo». Il film sarà co-prodotto da Venice Film ed Eriadorfilm e dovrebbe essere pronto per il Giorno del ricordo del 2016. Belluco si rivolgerà anche alla Film commission del Friuli Venezia Giulia dove, dopo il set a Padova, girerà a giugno. «Le polemiche? Ci sono abituato, non mi spaventano. La difesa di Cristicchi del “Segreto d’Italia” ha avuto undicimila condivisioni in rete. La contestazione è partita a Padova, ma il film è rimasto in sala tre settimane, a Natale, scalzando De Sica e Ficarra e Picone. E a TheSpace guardano gli affari, mica le chiacchiere. Ha fatto 26 mila euro d’incasso e l’hanno visto oltre tremila persone. Da lì hanno cominciato a chiedermelo. A Trieste è stato nei giorni scorsi, adesso esce a Vittorio Veneto, Bologna, Ravenna, in più città della Sicilia, lo vuole il sindaco di Latina... Scriverò un libro sulle vicissitudini che l’hanno accompagnato, sarà “Il mio segreto d’Italia”...». “Rosso Istria” un’altra sfida? «Mi auguro - conclude Belluco - che ci si limiti sempre ai litigi verbali, le contestazioni che Cristicchi ha subito a Firenze sono tristi... Io però vado avanti a testa alta. Mi sono laureato in Scienze politiche a Padova nel ’79-80, insegnavano Toni Negri e l’ex ministro Brunetta. Quei tempi sono passati...». 
@boria_a

Antonello Belluco regista di "Rosso Istria"

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