MODA & MODI
Il mollettone alla conquista del Rossetti
Il mollettone fermacapelli di plastica è sdoganato. Esce dalle docce, dalle palestre, dalle spiagge e marcia orgogliosamente alla conquista del Teatro Rossetti di Trieste, in una recente soirée di mondanità a chilometro zero. Chi l’ha detto che l’utile aggeggio debba restare confinato all’intimità domestica o al tempo libero? Avvistato nell’affollato parterre del Politeama, svettava senza timidezze su un abito fiammante e alla sommità di un capino platinato, rivendicando il suo posto tra stiletti, plateau e pochettine bonbon. Un caso isolato? Tutt’altro. Nella stessa giornata, all’Hotel Savoia, nel pomeriggio con relatore illustre che ha preceduto il gala in teatro, un altro mollettone, ingentilito da strass, passeggiava nell’uditorio ad altezza considerevole. Due nello stesso giorno non fanno temere l’epidemia, ma ce n’è abbastanza per registrare un inquietante “upgrade”.
Le orfane e le fan di Sex&TheCity ricorderanno lo “scrunchie”, quell’elastico di tessuto per capelli da insegnante di aerobica che Carrie, la protagonista della serie, bollava senza pietà come segno inequivocabile di provincialismo e gusto ordinario. Qualche anno fa l’elasticone visse un estemporaneo ritorno di fiamma, quando Hillary Clinton fu paparazzata in occasioni ufficiali all’estero con i capelli trattenuti da dischi di stoffa bianchi e neri. Contribuirono alla resurrezione anche un paio di attrici come Catherine Zeta-Jones e Sienna Miller, beccate a fare shopping con lo “scrunchie” abbinato alla pelliccia e agli occhiali da diva.
Fu un momento di gloria intenso, ma breve. In fondo si trattava solo del segretario di Stato americano, mica di un’influencer da milioni di follower su Instagram. Accettata la candidatura democratica alla Casa Bianca, cinque anni dopo, Hillary si tolse il grillo dalla testa e ricomparve in pubblico solo con la “political bob” o “pob”, mezza frangia per donne di potere, come la Merkel e Theresa May, che manuteneva a prezzi da capogiro. Dello scrunchie si perse ogni traccia.
Oggi, però, la moda la detta l’influencer.
Teniamo le dita incrociate: se un’azienda di mollettoni griffati ne regalerà una scorta alle Ferragni sparpagliate in tutto il mondo, anche il forchettone di plastica avrà di nuovo il suo meritato momento di gloria. E l’anonima signora triestina sarà stata un’involontaria e geniale anticipatrice di tendenza.
@boria_a
Gentile Sig.ra Boria, sono l'anonima triestina che sdogana il casalingo mollettone e non si piega alle regole di un dress code per una serata di beneficenza. Il suo articolo è divertente, arguto e ironico. L'unico neo riguarda la foto che mi rende riconoscibile. Mi spiace dell'inciampo. Mi piacerebbe conoscerla e offrirle un caffè al San Marco. Mi riconoscerà dal mollettone. Con simpatia Gigliola Bagatin
RispondiEliminaCon piacere, ne metterò uno anch'io
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