lunedì 3 ottobre 2022

MODA & MODI

Dal Far West allo Yeti, stivali estremi

 

Divisivi come l’animalier, ritornano in versione aggiornata gli stivali texani. In realtà, proprio come le stampe zebrate, la moda non si scrolla mai di dosso una volta per tutte la nostalgia del vecchio west, che attraversa le stagioni meteorologiche oltre che quelle dello stile, riuscendo a resistere - letteralmente - anche nelle canicole estive, con decine di affezionate che sottopongono le estremità nude alla prova di resistenza.

 

I texani secondo Fenti, 2022-2023

 

Quest’anno, per animare le giovani generazioni di aspiranti country girl, si portano a testimonial i Måneskin, mentre per mamme e nonne funziona l’immarcescibile icona Lady Diana, che li indossava negli anni Ottanta e nel più tradizionale dei combo, infilandoci dentro i jeans. Ora, rieditati, aggiornati, logati quanto basta, i texani sono tra gli stivali più amati dalle passerelle. Si parte dalla versione ortodossa con l’inconfondibile tacco cubano, squadrato o inclinato, la punta spesso rafforzata da un inserto metallico, il gambale ricoperto da ricami e intarsi e le due linguette laterali che ne facilitano la calzata. Ma i modelli dell’inverno 2022-2023 giocano sugli effetti e mettono al bando la sobrietà delle origini, quando il cuoio spesso dei camperos della corsa all’oro di metà Ottocento serviva a proteggere dai morsi di serpente e la suola a punta a infilare in fretta la staffa delle bardature dei cavalli. Dalla versione stivaletto a quella che si allunga a metà coscia, in pelle o camoscio, sono tutti arricchiti da decori a contrasto, imbottiture, borchie, glitter. La selvatichezza fa parte del dna dei texani, ma le cow girl amano il rischio di zoccolare sul baratro.

 

Emporio Armani e i cuissard di vinile

 


Rapite o meno dallo spirito del West, l’inverno alle porte si percorrerà con gli stivali. Lunghissimi, in camoscio o maglia, avvolgono tutta la gamba, quasi un prolungamento dei vestiti o due pezzi in lana, il bozzolo che va per la maggiore. I cuissard hanno tacco sottile e punta affilata e ce ne sono anche in vinile, rossi o neri, che rispolverano l’effetto contundente di Julia Roberts in Pretty Woman. Gli affezionati alla Imma Tataranni della serie televisiva campione di ascolti (per non scomodare Meghan Markle) avranno notato i cosiddetti “slouchy”, che nell’onomatopea rivelano la loro natura “molle”: sono gli stivali che si fermano sotto il ginocchio e si acciambellano in varie pieghe sulla gamba.

 

Miu Miu e gli stivali in pelliccia sintetica
 

Chi ha sufficienti riserve di autoironia, e la propensione a investire parecchio su una bizzarria di stagione, può calzarsi nel modello “uomo delle nevi”, sorta di doposci urbani completamente ricoperti di pelliccia e molto simili a quelli che negli anni Ottanta popolavano le cinematografiche vacanze invernali dei Vanzina, noti come “mammuth”. Anche i “trombini” anti-pioggia si danno più importanza, con suole carroarmato e lavorazioni in 3D. Perdono terreno, invece, gli “ankle boot”, domesticamente chiamati “tronchetti”, gli stivaletti alla caviglia o poco più su. In tempi tormentati e di prevedibile austerity si enfatizzano le estremità, senza mezze misure.

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