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mercoledì 5 ottobre 2016

 MODA & MODI


Le vele (e il vento) della Barcolana imprigionati in un anello



 
L'anello "Bora" di Valeria Rossini per Bardot




 
"Barcolana" con il gioco delle vele

 

Si chiama “Barcolana” ed è un anello geometrico con due punte che richiamano il gioco delle vele. Questo modello fa parte di una piccola collezione firmata dalla giovane designer veronese Valeria Rossini, una “limited edition” studiata per la regata e in vendita solo a Trieste. Gli anelli saranno presentati sabato 8 settembre 2016, alle 19, da Bardot in via Madonna del Mare 6 a Trieste (www.bardottrieste.blogspot.com), alla presenza della designer e con una vetrina firmata dalla scenografa triestina Belinda De Vito.




Valeria Rossini, una laurea al Politecnico di Milano in design della moda, una specializzazione in design del gioiello, si divide tra l’ideazione di accessori e la sua professione di gemmologa, sperando di far diventare la passione “creativa” un’occupazione a tempo pieno. La prima collezione di anelli dedicata a una città ha avuto naturalmente come tema la “sua” Verona: Ponte Pietra, Piazza Bra, il balcone di Giulietta e Romeo, le Arche scaligere, il duomo e le Torricelle sono stati tradotti in anelli dalle forme tonde o appuntite, molto minimal, ma con una personalità precisa.


Innanzitutto per il materiale scelto, l’ottone, che consente di produrre a prezzi accessibili a tutti. E poi per la tecnica, senza stampi: nessuna serialità, non c’è oggetto uguale a un altro. Ogni pezzo viene realizzato a “cera persa”, con la confezione del calco all’interno di cilindri di gesso, dove, una volta sciolta la cera, si cola il metallo. Alla fine il gesso si spacca col martello per estrarne l’accessorio, che sarà sempre esclusivo, per proporzioni e impercettibili difetti. «Mi piace l’idea di lavorare su pezzi unici. E chi ha detto che l’esclusività deve essere per forza legata alla preziosità dei materiali?» dice Valeria Rossini.



La collezione triestina, oltre a “Barcolana”, propone altri cinque modelli: “Bora”, che si infila su due dita («ho giocato con l’effetto del vento, che sembra appiattire tutto», spiega la designer), “Molo Audace”, allungato su tutta la mano, il rettangolo stilizzato di “Piazza Unità”, un incastro di triangoli per il “Tempio Mariano” e due cerchi l’uno nell’altro a evocare la “Rosa dei venti”.



"Molo Audace" (il mio preferito)


Ogni anello - in tutto ce ne saranno trentasei - sarà numerato e certificato dalla designer, con una breve spiegazione del modello. La collezione si chiama “VR per Bardot”, perchè l’idea dell’edizione speciale per la regata è nata dall’incontro di Valeria con Isabella Bullo, triestina di origini veronesi, sempre a caccia di giovani promesse dell’accessorio.



 «E pensare che non avevo mai visitato Trieste», racconta Valeria. «Mi ci sono fermata quest’estate, al ritorno da una vacanza, e l’ispirazione è stata immediata. Con la collezione su Verona, la prima che ho venduto fuori dallo studio in cui lavoro come gemmologa, ho avuto grandi soddisfazioni. Speriamo che anche Barcolana e bora siano un mix di successo».
@boria_a

martedì 27 settembre 2016

 MODA & MODI

La Barcolana si porta al polso 


IT'S WATCH BARCOLANA



La Barcolana 2016 si porta al polso. Se siete velisti-addicted, o marinai con un tocco glam, potrete avere sempre sott’occhio il campo di regata, su un cinturino blu dove si affollano i triangoli bianchi delle vele. L’idea è venuta a due imprenditori di Trieste, Giuseppe Taranto e Valentina Lesini, la coppia dietro la start-up di orologi al quarzo IT'S WATCH, giovane marchio in cui hanno concentrato molte delle loro passioni: il “cipollone” vintage dei nonni, il design, la ricerca di tessuti pregiati al posto di pelle, plastica o gomma dei cinturini tradizionali.

What time is it? It’s.... Il nome è nato così, pensando alle prime lezioni di inglese, dove la “I” sta anche per made in Italy e il “Ts” identifica la città di produzione, Trieste.
Fatto il disegno del modello, con quadrante rotondo, vetro bombato e numeri che citano l’orologeria degli anni Quaranta e Cinquanta, dieci mesi fa i due imprenditori si sono messi in moto per realizzare il prototipo. La fortuna ci ha messo del suo e, a Feletto Umberto, sono incappati nel titolare di un laboratorio orologiaio d’alta gamma, dove hanno trovato, in un colpo solo, la stampante 3D e un partner del progetto. Il passo successivo l’ha suggerito lui: un produttore di cinturini per maison svizzere a Vicenza. E così l’impresa è partita.





 





A quasi un anno di distanza IT'S WATCH (www.itswatch.it) è diventato un brand e ora punta a fare il salto come orologio ufficiale della Barcolana, dopo essere già stato partner dell’ultimo ShorTS, il festival internazionale dei corti di Trieste. Mare e vele per l’“edition” da regata sostituiscono le fantasie più discrete, in cashmere, velluto, lana, alpaca, loden, cotone, lino o seta, tessuti cuciti e ribordati intorno all’anima di pelle, a seconda delle stagioni.

«La frase che ci piace è “Scegli una trama, parlerà di te”», dicono Taranto e Lesini. «Ogni vita è una trama. L’idea è che possiamo raccontarci a parole o con gli oggetti che indossiamo». Per confezionare un cinturino, assicurano, ci vogliono oltre quaranta passaggi manuali e tutto il processo si svolge in Italia.
Le immagini della campagna promozionale sono firmate da un altro triestino, Massimo Gardone, che si muove tra arte e fotografia: niente modelli, ma l’orologio in primo piano che esce dalle pezze di tessuto, legando l’accessorio all’idea della tela, della sartoria. Un passante rosso è il segno distintivo del marchio.






 










Ora si lavora alla distribuzione, guardando all’Europa. La Barcolana, con il suo pubblico internazionale di regatanti e ospiti, è una partnership e una vetrina importante. E se i gadget finiscono inevitabilmente per stancare, una volta passata la festa basterà farsi passare la fantasia. E cambiarla.
twitter@boria_a