IL LIBRO
Candida Morvillo: uccidere per un posticino nel palinsesto
Candida Morvillo: uccidere per un posticino nel palinsesto
Su chi sia lui, il presidente, il grande statista col vizietto delle ragazze, non ci sono dubbi. La sua festa di compleanno, col via vai di favorite in disarmo e in ascesa, pronte a piantarsi reciprocamente un coltello nelle natiche in nome del palinsesto televisivo, è una pagina di cronaca vera. Anche il giornalista Damerini, sempre compiacente col padrone, quello delle copertine con la ventesima riconciliazione formato cartolina, in una spiaggia esotica, tra la soubrette argentina e il presunto fidanzato, ricorda da vicino un direttore di riviste e massmediologo del gossip, non fosse altro che per l'assonante cognome.
Più difficile, per chi non è dell'ambiente, dare un nome a tutte le protagoniste di questa storia, sicuramente ispirate da signore e signorine in carne e ossa, intrattenitrici e conduttrici del piccolo schermo avvezze a alle "cene d'immagine", dove l'immagine, quella propria, si cura soprattutto nel dopocena. Solo un personaggio, Beatrice Saint Bon di Moncada, fa venire in mente subito un'ex annunciatrice televisiva, nipote di due noti attori degli anni '50 e con un quarto nobile per parte di padre, scaricata e precipitata in disgrazia dopo tre anni di affettuosa amicizia col Cavaliere.
Chi ne sa molto di questo ambiente, invece, è Candida Morvillo, ex direttrice di Novella 2000, al debutto nella narrativa, oggi in libreria, con "Le stelle non sono lontane" (Bompiani, pagg. 301), storia di una giovane calabrese, nata Carmela e diventata strada facendo Astrid, regina del pomeriggio in tivù, che dopo aver sgomitato e frequentato i talami giusti, quello del presidentissimo in testa, deve difendere la posizione conquistata dalle ultime venute, la generazione cresciuta a talent senza nessun talento particolare se non la famelica spregiudicatezza di arrivare in vetta.
La posta in gioco sono i programmi televisivi più ambiti, per cui sgambettano e sculettano molte altre concorrenti, l'emergente Florinda Dos Santos, fatina dello spot della telefonia, sexy ma non minacciosa per le casalinghe (vi dice niente?), la rodata Gloria Green, figlia di fruttivendoli diventata inamovibile, Stefania Crimi col suo "culo che parla", la stordita Beatrice, che non si dà pace di essere lasciata a far anticamera davanti allo studio del presidente, proprio lì dove lui l'aveva amata nell'abito di Cavalli col serpente annodato sul seno o nel caftano di Gucci...
Intorno alle ragazze, in un sottobosco di pochezze umane e intrallazzi, si muovono agenti, intermediari, portabeautycase, onorevoli come il tal Glauco Tacchino, gestore delle "relazioni del governo con gli organi di informazione televisiva", uno smistatore di raccomandazioni con cui non si firma contratto se non si paga pegno, e vale per tutte, squinzie o star, senza andar troppo per il sottile.
Che può succedere alla carriera di Astrid se un fotografo con cui condivide rapporti d'affari e sms compromettenti, finisce in manette per estorsione? E se la macchina del fango rischia di schizzare Re Sole? Non c'è che correre ai ripari, mettendo in campo il fidanzato nobile della ragazza, Giangi, cresciuto tra Domitille e Delfine dai cognomi blasonati e il naso aristocratico, che l'Astrid, la ragazza del profondo sud coi genitori piombati a Roma a cucinarle le "purpette" di melanzane, se la spupazza in giro senza troppo entusiasmo di presentarla a mammà contessa. Ma il presidente ha l'esca giusta: basterà sbloccare la pratica per una concessione di rotte, così gli elicotteri di famiglia, con cui Giangi si trastulla tra una festa e un'amichetta e l'altra, potranno levarsi in volo senza intoppi. E la nuova famigliola avrà il gruzzolo necessario per cominciare una dorata vita insieme, allontanando la favorita in odor di scandalo dal suo potente protettore. «Sono diventata intoccabile», dice Astrid, che sa bene perchè, in un colpo solo, è uscita da un'inchiesta giudiziaria ed entrata in una casa di sangue blu.
La fiction, cinica e implacabile, si consuma nella giornata dei palinsesti. Fuori gioco Beatrice, ogni stellina avrà la sua conduzione, compresa Loriana, nelle grazie del presidente del senato: una "Domenica che relax" alla stellina, in cambio di una favorevole calendarizzazione in aula dei provvedimenti che stanno a cuore all'ennesimo "papi". Astrid, la rifatta nata Carmela, potrebbe salvarsi accettando l'amore inconfessato di un assistente del presidente, l'onesto giovanotto che di smistare il traffico si è stancato al punto di accettare una missione diplomatica dall'altro capo del mondo. Ma anche il lieto fine, se la fiction è più vera della realtà, non può che essere d'interesse: un nuovo programma alla "carramba" val bene il futuro con Giangi, tradito nelle sue preferenze sessuali dalla scicchissima camicia con la coda. Quella che si abbottona sulla patta, perchè non faccia una piega.
twitter@boria_a
Più difficile, per chi non è dell'ambiente, dare un nome a tutte le protagoniste di questa storia, sicuramente ispirate da signore e signorine in carne e ossa, intrattenitrici e conduttrici del piccolo schermo avvezze a alle "cene d'immagine", dove l'immagine, quella propria, si cura soprattutto nel dopocena. Solo un personaggio, Beatrice Saint Bon di Moncada, fa venire in mente subito un'ex annunciatrice televisiva, nipote di due noti attori degli anni '50 e con un quarto nobile per parte di padre, scaricata e precipitata in disgrazia dopo tre anni di affettuosa amicizia col Cavaliere.
Chi ne sa molto di questo ambiente, invece, è Candida Morvillo, ex direttrice di Novella 2000, al debutto nella narrativa, oggi in libreria, con "Le stelle non sono lontane" (Bompiani, pagg. 301), storia di una giovane calabrese, nata Carmela e diventata strada facendo Astrid, regina del pomeriggio in tivù, che dopo aver sgomitato e frequentato i talami giusti, quello del presidentissimo in testa, deve difendere la posizione conquistata dalle ultime venute, la generazione cresciuta a talent senza nessun talento particolare se non la famelica spregiudicatezza di arrivare in vetta.
La posta in gioco sono i programmi televisivi più ambiti, per cui sgambettano e sculettano molte altre concorrenti, l'emergente Florinda Dos Santos, fatina dello spot della telefonia, sexy ma non minacciosa per le casalinghe (vi dice niente?), la rodata Gloria Green, figlia di fruttivendoli diventata inamovibile, Stefania Crimi col suo "culo che parla", la stordita Beatrice, che non si dà pace di essere lasciata a far anticamera davanti allo studio del presidente, proprio lì dove lui l'aveva amata nell'abito di Cavalli col serpente annodato sul seno o nel caftano di Gucci...
Intorno alle ragazze, in un sottobosco di pochezze umane e intrallazzi, si muovono agenti, intermediari, portabeautycase, onorevoli come il tal Glauco Tacchino, gestore delle "relazioni del governo con gli organi di informazione televisiva", uno smistatore di raccomandazioni con cui non si firma contratto se non si paga pegno, e vale per tutte, squinzie o star, senza andar troppo per il sottile.
Che può succedere alla carriera di Astrid se un fotografo con cui condivide rapporti d'affari e sms compromettenti, finisce in manette per estorsione? E se la macchina del fango rischia di schizzare Re Sole? Non c'è che correre ai ripari, mettendo in campo il fidanzato nobile della ragazza, Giangi, cresciuto tra Domitille e Delfine dai cognomi blasonati e il naso aristocratico, che l'Astrid, la ragazza del profondo sud coi genitori piombati a Roma a cucinarle le "purpette" di melanzane, se la spupazza in giro senza troppo entusiasmo di presentarla a mammà contessa. Ma il presidente ha l'esca giusta: basterà sbloccare la pratica per una concessione di rotte, così gli elicotteri di famiglia, con cui Giangi si trastulla tra una festa e un'amichetta e l'altra, potranno levarsi in volo senza intoppi. E la nuova famigliola avrà il gruzzolo necessario per cominciare una dorata vita insieme, allontanando la favorita in odor di scandalo dal suo potente protettore. «Sono diventata intoccabile», dice Astrid, che sa bene perchè, in un colpo solo, è uscita da un'inchiesta giudiziaria ed entrata in una casa di sangue blu.
La fiction, cinica e implacabile, si consuma nella giornata dei palinsesti. Fuori gioco Beatrice, ogni stellina avrà la sua conduzione, compresa Loriana, nelle grazie del presidente del senato: una "Domenica che relax" alla stellina, in cambio di una favorevole calendarizzazione in aula dei provvedimenti che stanno a cuore all'ennesimo "papi". Astrid, la rifatta nata Carmela, potrebbe salvarsi accettando l'amore inconfessato di un assistente del presidente, l'onesto giovanotto che di smistare il traffico si è stancato al punto di accettare una missione diplomatica dall'altro capo del mondo. Ma anche il lieto fine, se la fiction è più vera della realtà, non può che essere d'interesse: un nuovo programma alla "carramba" val bene il futuro con Giangi, tradito nelle sue preferenze sessuali dalla scicchissima camicia con la coda. Quella che si abbottona sulla patta, perchè non faccia una piega.
twitter@boria_a
La scrittrice e giornalista Candida Morvillo |
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