sabato 13 settembre 2014

MODA&MODI
Sul black carpet


Amy Adams alle esequie di Hoffman con la borsa "incriminata"


Dal "red" al " black" carpet, gli scivoloni di stile sono sempre in agguato. Che tutti gli uffici stampa della moda facciano sapere in anticipo ai giornalisti quali celeb indosseranno i loro modelli a eventi vari, è una prassi consolidata. Fastidiosa, certo, per quel patto smaccatamente commerciale che ci sta sotto - io ti regalo l'abito e tu mi autorizzi a sbandierare a mezzo mondo che hai scelto il mio prodotto - ma tollerata e utile a chi deve valutare le signore meglio e peggio vestite. Mai, però, si era visto un ufficio stampa così luttuosamente solerte da comunicare a tutti che l'attrice Amy Adams sfoggiava, si fa per dire, una borsa rossa di Valentino alla veglia per Philip Seymour Hoffman, morto di overdose il 2 febbraio. Accanto al brand, stile catalogo burda, era indicato il prezzo, non proprio popolare: 3,275 dollari.
Crocifissa in tempo reale via web per la poco felice trovata, il capo dell'ufficio comunicazione di Valentino, Mona Swanson, ha fatto una patetica marcia indietro, dicendo di non sapere dove stesse andando la Adams e definendo l'errore "innocente". Forse non aveva visto la didascalia della foto, che precisava la circostanza, e le era sfuggito che l'attrice, al fianco di Hoffman in "The Master", tutta vestita di nero, nascosta dietro un paio di occhiali scuri e visibilmente affranta, stava casulamente passando davanti alla chiesa con la bara del collega. Anche il brand Ugg, secondo quanto riportato dal Guardian, ha omaggiato i vip partecipanti alle esequie di un paio dei suoi calzari da puffo, nella speranza di vederli sfilare davanti ai fotografi (e pure senza scuse postume).
E se l'idea del "tappeto nero" volesse aprire insondati spazi promozionali? Per seppellire l'amico Y la celebrità X ha scelto il nostro marchio. Macabro ma efficace, soprattutto nei casi di morte violenta o innaturale, quando tutti vanno a caccia del dettaglio trash. Per il momento, Valentino ha ottenuto soltanto la presa di distanza della Adams, seccata per la pessima pubblicità. Ed è improbabile rivedere a stretto giro l'attrice infilata in un Valentino su qualsivoglia tappeto, fosse pure lo zerbino di casa.
Viene in mente quanto scritto nei giorni scorsi dalla giornalista Cathy Horyn, nell'articolo di congedo dal New York Times: "Non sono il pubblico giusto per la maggior parte delle cose che vedo. Quante donne hanno voglia, per non dire tempo e soldi, per le passerelle di oggi?". Aggiungerei: quante hanno così poco buon gusto?
twitter@boria_a

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