MODA & MODI
Frida vampirizzata dalla passerella
Che cosa avrebbe detto Frida Kahlo di essere definita la it-girl della moda 2018? Lei, trasgressiva e anticonformista, potentemente unica, vorrebbe essere imitata, interpretata, declinata in tante variazioni di se stessa e del suo stile, serializzata? Sembra un esercizio di ipocrisia la censura di Salma Hayek, che Frida interpretò in un biopic del 2002, contro la Mattel, colpevole di aver “Barbiezzato” la pittrice, commercializzando per la festa della donna una versione ispirata all’artista della sua celebre bambolina dalle misure perfette, dimenticando che Frida, per malattia e incidenti, aveva una protesi e un busto che le compattava il corpo. Ma Barbie, a dispetto di quelle misure da manuale, ha insegnato alle bambine a essere “ribelli” prima che diventasse scontato, e un pizzico dello spirito battagliero di Frida glielo si può anche concedere.
Sulle passerelle, invece, è tutt’altra storia. Un’accozzaglia di colori, un profluvio di volant, cuori e sangallo, le coroncine di fiori diventate catafalchi sopra la testa, spruzzate di ricami e motivi etnici ovunque, un gioco di sovrapposizioni che di Frida Kahlo tradisce lo spirito più autentico: il senso della misura, l’equilibrio cromatico anche dove le tinte sono più gridate. La differenza è abissale tra l’indossare un costume con spirito identitario (per la pittrice quelli matriarcali della zona di Tehuantepec in Messico) e riprodurre un costume, aggiungendovi quel tanto di sbrilluccichio necessario per salire in passerella.
Frida l’icona, al pari di Jackie, Audrey, Marilyn, è tutta nella foto in bianco e nero che Lucienne Bloch le scattò nel 1931 al Barbizon Plaza Hotel a New York: la camicia bianca con lo scollo quadrato e la manica corta a volant, la gonna nera, la collana d'impatto che indoviniamo colorata, i capelli raccolti, spartiti dalla riga. Alle spalle, appeso alla parete, il suo ritratto identico. C’è tutto in quell’immagine: capi e accessori normali, che, insieme, definiscono uno stile autorevole, senza sbavature.
Dalle icone alla strada il passo però è lungo. E bisognerà lavorare di sottrazione sulle proposte che già circolano: gonne a balze, fiorelloni, un certo folk griffato o da fast fashion, entrambi prossimi all’effetto caricatura. In attesa di vedere al V&A di Londra i capi di Frida mai usciti dal Messico nella mostra “Making Her Self Up”, dal 18 giugno. Il guardaroba più intimo, quello che per cinquant’anni è rimasto chiuso a chiave nella sua casa, al sicuro dalle vampirizzazioni della moda.
@boria_a
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