MODA & MODI
Il collant trasparente esce allo scoperto
C’era un tempo in cui l’elastico dei collant che s’intuiva sotto il vestito era un indizio di sciatteria. Come il profilo dell’intimo che segnava pantaloni o gonne, o le spalline del reggiseno messe allo scoperto dalla scollatura delle maglie. La sottoveste impediva all’abito di aderire al corpo ed evidenziare la lingerie, con i pantaloni attillati si cercava biancheria senza cuciture e calze a vita bassa che non fuoriuscissero alla cintura. Regola da non trasgredire: dissimulazione. L’intimo, come da definizione, tale doveva rimanere. Curato, inappuntabile (lo dicevano le nonne, con un consiglio che strappa ora un sorriso: perfette anche di sotto nel caso ci si dovesse spogliare in condizioni di emergenza), ma non visibile.
Tutto cambia nella stagione 2023, l’anno del disvelamento. Il focus diventa l’underwear, citando i comunicati stampa delle case di moda. Ovvero: non c’è più alcuna differenza tra sopra e sotto, l’underwear si converte in outwear, gli slip sono un capo da passeggio e l’orlo dei collant esce abbondantemente dalla gonna. Sembra paradossale, ma è proprio la promozione della mutanda a colpire meno in questo progressivo ribaltamento di funzioni nel guardaroba.
Da anni gli shorts si vanno rimpicciolendo, si portano sempre più corti, sgambati, attillati. In denim, soprattutto, di cui si popolano le strade ai primi accenni d’estate, ma anche in pelle con calze spesse nei mesi freddi. Ora cade l’alibi della definizione: non più calzoncini minimali ma slip a tutti gli effetti, indossati con la giacca e il maglione. A oggi la tendenza è stata avvistata solo nelle cosiddette modelle/influencer (la solita Bella Hadid per le strade di New York in mutanda bianca e giacca di pelle nera), ma siccome in passerella, in una versione gioiello ricoperta di paillettes, l’ha proposta Miu Miu, il brand più desiderato in rete, è probabile che conquisti le strade con qualche coraggiosa pioniera, esattamente come accaduto l’anno scorso per quel francobollo svolazzante dello stesso brand che è stata definita microgonna.
I collant sono la nuova scoperta, letteralmente. Eccoli in passerella spuntare ben al di sopra della gonna, velati, con il loro bel bordo elastico. Le calze di pochi denari, trasparenti e da sempre le più divisive si lasciano vedere, fumè o carne, e il golfino del twin set che sprigiona bon ton ci va infilato dentro (esattamente come si fa con la canottiera per evitare che risalga sulla schiena). Il messaggio pare chiaro: non siamo un’eccentricità, abbiamo davvero una funzione. Le vedremo sulla strada, conquistare millennial e Gen Z come le mutande urbane con i loro loghi in bella vista? L’unico deterrente è che non si mostra nulla, nè pancia, nè ombelico, nè gambe. Forse sarà sufficiente a rimettere le calze al loro posto.
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