martedì 7 febbraio 2006

MODA & MODI: nell'anno del sedere

Richard Gere e JLo in "Shall we dance?"

Benvenuti nell'anno del sedere. Finalmente quelle defatiganti sessioni sulla standing gluteus della palestra hanno trovato un senso più nobile della prospettiva di una prossima passeggiata in costume da bagno.
Il 2006 premia il fondoschiena e spegne i riflettori sul seno, naturale o rifatto. Al punto che proporzioni, rotondità e perfezione delle natiche sono addirittura salite in cattedra, diventando oggetto di studi accademici all'università Heriott-Watt di Edimburgo. Tale dottoressa Lisa Macyntine, esperta del tessile, ha avviato una ricerca sugli effetti dei tessuti e dei colori che vestono il deretano.
Decine di donne indosseranno capi di diverse tinte e fattura, che altrettante volontarie giudicheranno in base all'impatto visivo, tenendo presente, come punto di riferimento, due fuoriclasse del sedere perfetto: la solita Jennifer Lopez per la categoria «tondi» (la donna che la storia del cinema ricorderà per la memorabilità delle sue natiche, a dispetto dell'interpretazione. Avete presente «Shall we dance?» e quei vestitucciattillati da balera?) e Kylie Minogue per la categoria «asciutti».
JLo mette piede in un ateneo, ma pur sempre con un occhio al business. E, magari in attesa di guadagnarsi la citazione in qualche tomo, lancia una linea di abbigliamento sportivo dedicata alle comuni mortali m «bootylicious», ovvero ben fornite di glutei come lei.
Strada diversa ha preso il sedere della modella Gisele Bündchen che si è conquistata sì un contratto con la casa di lingerie Victoria's Secret che le garantirà trenta milioni di dollari fino al 2008, ma ha fatto anche inserire una clausola specifica per la passerella: niente nudo. Cinquantamila dollari a sfilata, ma sedere coperto. «Penso che questa parte del corpo debba essere mostrata solo nelleoccasioni speciali e per la gente speciale», pare abbia saggiamente dichiarato.
In attesa spasmodica di conoscere i risultati dello studio accademico, basta tener presente quanto il senso comune suggerisce per non farsi ridere letteralmente «dietro». Il nero snellisce. Il tweed zavorra. Le righe, i colori forti, le fantasie, accentuano i difetti. I jeans con le cuciture a perizoma posticcio sono da evitare almeno al lavoro. Quelli con iniziali o griffe sul posteriore hanno due effetti, entrambi sgradevoli: fanno immeritata pubblicità al loro creatore e tendono ad accusare particolarmente la forza di gravità. Il bianco è devastante, tipo lente di ingrandimento su qualsiasi millimetro quadrato di cellulite.
La chirurgia estetica? Può poco. L'attrice Jessica Simpson è ricorsa al gel per costruirsi delle natiche all'altezza del film «The dukes of hazzard». Dal Brasile arriva ora una nuova tecnica, che inserisce sotto il muscolo del  gluteo una protesi «lievitante» per le ragazze da passerella. Alle comuni mortali non resta che continuare a sudare sulla sopracitata standing gluteus. Maledicendo i geni, mai come in questo caso questione di sedere.
@boria_a


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