martedì 18 ottobre 2011

MODA & MODI: collant da lato B

Coprenti, velate, a rete. Purchè niente gambe nude. Un bel sollievo per le signore inglesi e americane, convinte che il massimo dello chic da sera sia caracollare in pieno inverno sugli stiletto con i polpacci illividiti dalla temperatura polare. L'epidermide esposta quest'anno non è di moda. Sarà che ci potremo sfogare solo su ammenicoli e accessori, ma i designer delle calze hanno dato libero sfogo alla fantasia. Le patite della gamba completamente oscurata, hanno di che sbizzarrirsi: autoreggenti o collant maculati, da pantera urbana, bicolori stampati a macro pied de poule, a coste in maglia melange. Impazza nelle vetrine la gamba color zucca, tinta della stagione, consigliata solo a chi ha caviglie sottile e polpacci affilati, altrimenti l'effetto sarà per l'appunto quello della cucurbitacea. La burlesque-mania si fa sentire nel ritorno della famigerata riga posteriore, bianca sul velato nero opaco, nera sulla trama di pizzo, consigliata a chi ha senso critico nel valutare le proprie estremità e sa dissimulare alla perfezione quel fugace contorsionismo indispensabile a riposizionarla. Nostalgia Betty Boop anche per le calze a rete, a trama larga, in pizzo o stampate a disegni optical, le più audaci in rosso rubino o nel riscoperto blu notte. Per chi non ha mai smesso le trasparenti, come l'aspirante regina Kate, costretta a indossarle per protocollo, la novità è degna di nota: collant modellanti e soprattutto resistenti alle smagliature. Finalmente ci si può muovere in libertà senza il terrore della comparsa della insidiosa "run", che non a caso corre in un battibaleno da coscia a caviglia, con un fastidioso effetto sciatteria. Grazie alla fibra Lycra Fusion è possibile scongiurare i buchetti sulla maglia e conserare l'idea del nudo, in talune circostanze portatrice di un non secondario messaggio seduttivo. Ma cercate bene negli scaffali: ci sono modelli che, oltre a essere a prova di strappo, hanno uno speciale corpino a compressione: nessuna "pancera" d'antan, ma un sostegno naturale per fianchi e busto, in modo da sollevare i glutei come un push-up. Calze trasparenti da regina, ma con un lato B modello Pippa, questo sì regalmente consolatorio.
@boria_a
Il lato B di Pippa Middleton (The Hollywood Gossip)


venerdì 14 ottobre 2011

MODA & MODI: i pinocchietti non superano l'esame
  
I pinocchietti? Assolutamente vietati all'esame di maturità. Perchè donano solo ad adolescenti femmine che svettano sopra il metro ottanta, con polpacci nevrili e dirette alla spiaggia. Perchè nei maschi, raramente dotati di caviglia sottile e comprensibilmente poco inclini alla ceretta, a meno di essere aspiranti body builder, mettono in risalto tutto il peggio, dalla selva dei peli alla gambotta piantata nelle zattere da ginnastica.
In entrambi i sessi, quei pantaloni sotto il ginocchio, dal nome ammiccante e dall'effetto perverso, schiacciano la statura, sottolineano l'assenza di stacco della coscia e regalano a dieci metri di distanza un'aria di insopportabile sciatteria. Sono pantaloni a metà, privi della sfrontatezza vacanziera degli shorts e della decorosa compiutezza dei lunghi. Banditi, quindi, per un esame, dove, a dispetto di abiti che non fanno monaci, l’immagine è importante, e lo riconoscono anche designer trasgressivi e contestatori come Fiorucci. Meglio evitare di richiamare l’attenzione su quanto dovrebbe rimanere coperto, anzi, meglio coprire il più possibile, per cominciare a giocare sul vantaggio di un aspetto ordinato e discreto, che predispone all’ascolto senza pregiudizi. I pinocchietti, modello con elastici stringifondo di solito prediletti dai ragazzi, insaccano e dirigono lo sguardo sulle estremità, la parte meno appetitosa di un uomo, tanto più che di solito si portano con gli altrettanto riprovevoli fantasmini. E il pinocchietto con la sua ballerina? Vezzoso, ma poco in sintonia con un appuntamento impegnativo. Da dimenticare l’abbinamento con flip-flop o scarpe alla Lady Gaga. Non migliora la situazione combinarlo con un sandalo, che aumenta la confusione ma non l’eleganza dell’insieme.
Si tratta di occasioni, appunto. E di linguaggio dei capi d’abbigliamento. Se l'occasione è formale, i pinocchietti è meglio confinarli nell'armadio. Non comunicano autorevolezza, solo l'impressione di non sapere bene dove si è capitati e cosa mettersi quando. Un pantalone a metà, indeciso, che non va bene agli esami e neppure nei salotti. Men che meno, azzurri.

@boria_a


martedì 4 ottobre 2011

MODA & MODI: vipere e lumache arruolate contro le rughe

Tempi duri per i rettili. In California un pitone di un metro viene preso a morsi da un uomo, obbligando decine di manuali di giornalismo a riscrivere la logora storiella dell'uomo che azzanna il cane per spiegare ai neofiti che cosa fa notizia. In Europa se la vedono molto più brutta le vipere templari, il cui veleno viene utilizzato dall'azienda cosmetica di lusso inglese Rodial come potente antirughe. Una pennellata di siero ed ecco che la viperaccia si mangia le zampe di gallina , contribuendo a "congelare" i muscoli facciali e a stendere la pelle. Pare che Angelina Jolie, Penelope Cruz e Demi Moore siano delle vere "addicted" della paralisi cosmetica (Demi Moore??? Quella che qualche anno fa aveva speso un'inezia come 700 mila dollari per una "remise en forme"... Dispiaceri del bisturi...) e abbiano contribuito non poco alla fama del magico unguento. Che adesso è stato inserito pure in un'apposita "penna", stile botox da borsetta, per spianare una ruga improvvisa prima che metta radici e diventi un canyon.
E le umili lumache? Un briciolo di simpatia lo suscitano perfino loro, da quando l'industria dell'eterna bellezza ci ha messo le mani sopra per sfruttarne il muco, che contiene un complesso di proteine, acido glicolico ed elastina, con caratteristiche rigeneranti e anti-infiammatorie. Se superate il comprensibile ribrezzo e cercate tra gli scaffali delle erboristerie o delle farmacie le creme Elicina, di origine cilena, potrete sperimentare letteralmente sulla vostra pelle il sollievo procurato dalla saliva di lumaca. Scoperta casuale degli allevatori andini che, maneggiando le chiocciole destinate alle mense francesi, si ritrovarono mani da pianista. Altro che le dive di Hollywood, in materia c'è un testimonial più che autorevole, Ippocrate, abituato a rinfrescarsi con un impacco di lumache schiacciate.
Gli animali striscianti non vi suscitano empatia? Pensate allora che la pecorella, o meglio la sua placenta, favorisce la rigenerazione dei tessuti. L'ha scoperto un medico italiano di stanza nella londinese Harley Street, la via dei maghi della chirurgia estetica. Dopo il trattamento niente acqua per dodici ore e, in tre giorni, grazie alla produzione di elastina e collagene, il viso rifiorisce. Non poteva che chiamarsi Bee-bee, il lifting ovino che è già un tenero tormentone.
@boria_a