martedì 4 ottobre 2011

MODA & MODI: vipere e lumache arruolate contro le rughe

Tempi duri per i rettili. In California un pitone di un metro viene preso a morsi da un uomo, obbligando decine di manuali di giornalismo a riscrivere la logora storiella dell'uomo che azzanna il cane per spiegare ai neofiti che cosa fa notizia. In Europa se la vedono molto più brutta le vipere templari, il cui veleno viene utilizzato dall'azienda cosmetica di lusso inglese Rodial come potente antirughe. Una pennellata di siero ed ecco che la viperaccia si mangia le zampe di gallina , contribuendo a "congelare" i muscoli facciali e a stendere la pelle. Pare che Angelina Jolie, Penelope Cruz e Demi Moore siano delle vere "addicted" della paralisi cosmetica (Demi Moore??? Quella che qualche anno fa aveva speso un'inezia come 700 mila dollari per una "remise en forme"... Dispiaceri del bisturi...) e abbiano contribuito non poco alla fama del magico unguento. Che adesso è stato inserito pure in un'apposita "penna", stile botox da borsetta, per spianare una ruga improvvisa prima che metta radici e diventi un canyon.
E le umili lumache? Un briciolo di simpatia lo suscitano perfino loro, da quando l'industria dell'eterna bellezza ci ha messo le mani sopra per sfruttarne il muco, che contiene un complesso di proteine, acido glicolico ed elastina, con caratteristiche rigeneranti e anti-infiammatorie. Se superate il comprensibile ribrezzo e cercate tra gli scaffali delle erboristerie o delle farmacie le creme Elicina, di origine cilena, potrete sperimentare letteralmente sulla vostra pelle il sollievo procurato dalla saliva di lumaca. Scoperta casuale degli allevatori andini che, maneggiando le chiocciole destinate alle mense francesi, si ritrovarono mani da pianista. Altro che le dive di Hollywood, in materia c'è un testimonial più che autorevole, Ippocrate, abituato a rinfrescarsi con un impacco di lumache schiacciate.
Gli animali striscianti non vi suscitano empatia? Pensate allora che la pecorella, o meglio la sua placenta, favorisce la rigenerazione dei tessuti. L'ha scoperto un medico italiano di stanza nella londinese Harley Street, la via dei maghi della chirurgia estetica. Dopo il trattamento niente acqua per dodici ore e, in tre giorni, grazie alla produzione di elastina e collagene, il viso rifiorisce. Non poteva che chiamarsi Bee-bee, il lifting ovino che è già un tenero tormentone.
@boria_a


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