giovedì 22 agosto 2013

MODA & MODI

Vintage da Trieste alla conquista dell'America




il "Thrifty Hunter Magazine", rivista quadrimestrale americana per appassionati di vintage, ha "scoperto" la moda d'antan di Trieste. Lei, la modella del servizio fotografico, sembra uscita da una puntata delle serie televisive "Mad Men" o "Pan Am". Con lo chignon, il vestito che strizza la vita e spinge in fuori il seno, l'immancabile filo di perle, potrebbe essere una delle tante e conturbanti segretarie in attesa di carriera negli uffici dei pubblicitari newyorkesi, o una hostess della storica compagnia aerea in un momento di libera uscita, impegnata, tra un volo e l'altro, a far decollare anche la vita sentimentale. Donne che andavano alla guerra dell'emancipazione con un filo di rossetto e le scarpe inesorabilmente abbinate alla borsetta, come racconta Rona Jaffe nello splendido "Il meglio della vita", storia di amicizia al femminile negli anni Cinquanta, molto prima di Sex&TheCity, quando c'era il tacco "kitten", l'antenato dello stiletto.
L'universo maschile considerava le signore dell'epoca, soprattutto, accessori. Ma che accessori. Dal cerchietto in giù, il loro modo di vestire ci piace ancora. Il vintage spopola nei negozi veri e virtuali, con una frenetica attività di re-commerce e una miriade di siti, blog, pubblicazioni specializzate, edite soprattutto all'estero.
Proprio una di queste, il "Thrifty Hunter Magazine", nata da poco ma già conosciuta dagli estimatori del riciclo d'autore, con sede in California e collaborazioni da tutto il mondo, ha pubblicato sull'edizione cartacea e on-line di luglio, un ampio servizio ambientato a Trieste e firmato dalla fotografa di moda Michela Riva, e ne ha commissionato un secondo, già realizzato, che uscirà in autunno.


Vintage style da Trieste (foto Michela Riva)

Le immagini inviate oltreoceano hanno catturato infatti l'attenzione della caporedattrice del magazine, Gabrielle Lewis, che ne ha volute altre, questa volta in esterno e nel centro storico, dirottando in città, a dar man forte alla squadra locale, l'hairstylist Briana Cisneros, una sua diretta collaboratrice che quest'estate si trovava già in Europa per lavoro. «È stata una grande soddisfazione: il nostro servizio, "About a woman", occupa sei pagine, proprio in apertura», racconta Riva. «La rivista è giovane e pubblica look sofisticati realizzati esclusivamente con capi vintage e di seconda mano. Abbiamo avviato un rapporto con loro e le nostre idee sono piaciute molto».
Tutta triestina la squadra di appassionate di stili e atmosfere retrò che ha curato l'ambientazione e preparato la protagonista del servizio: le stylist Alessia Alessio-Vernì e Michela Puzzer, Cecilia Carbonelli per il trucco e Alina Brichese per le acconciature, mentre lo spazio è quello di "Boogaloo", dove la stessa Alessio-Vernì raccoglie abiti, accessori e oggetti d'arredo d'epoca con cui sono state ricreate, con molto gusto e qualche licenza cronologica, le ore di una giovane signora - la modella Martina Klimic - a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra bon ton e avvisaglie di flower-power.
Il servizio autunnale si sposta in Cittavecchia, tra l'Arco di Riccardo, Santa Maria Maggiore, le strade che si aprono dietro Cavana, piazza Unità. Cisneros, acconciatrice californiana, ha costruito un'autentica scultura di lacca e cotonatura sulla testa della protagonista del racconto fotografico e non sono stati pochi i passanti, autoctoni e turisti, spiazzati dall'estemporanea visione della modella in soprabito color canarino, stivali e un'imponente "cofana" nella canicola di luglio.
Riva collabora anche con altre testate indipendenti: le immagini di "Dolls", abiti vintage fotografati in una casa privata triestina, sono state pubblicate da una rivista digitale olandese, mentre un altro servizio, realizzato a Villa Revoltella, è stato acquistato in America. Quest'ultimo nasce da una sinergia creativa tutta locale, con i cappellini "Ullalà" di Michela Puzzer, gli abiti di Francesca Palmitessa e gli accessori "CollaneVrosi" disegnati da Lodovica Fusco.
twitter@boria_a


Martina Klimic posa per il numero di luglio di "Thrifty Hunter Magazine" (foto di Michela Riva)



martedì 20 agosto 2013

MODA & MODI

A Londra si va all'idro-cinema

Una festa notturna o un film d'epoca da gustare in ammollo con perfetti sconosciuti. L'estate delle metropoli abbatte le barriere, soprattutto quelle della privacy. E da Londra si propaga la moda del relax in "altezza". Perchè se i locali dove mangiare e divertirsi all'aperto, soprattutto in centro, sono ridotti e costosi, la novità è sfruttare le terrazze di vecchi edifici, trasformate in aree lounge e cinema open air.
La parola magica da cercare on-line per tenersi aggiornati sulle proposte ad alta quota urbana è "roof". Il tetto, complici ancora una volta finanze e vacanze ridotte, dopo la riconversione in orto da città, oggi si riscopre "social": si sta insieme, mangiucchiando e bevendo molto, con la visione - gratuita - dello skyline. Date un'occhiata a http://dalstonroofpark.co.uk, definito sulla home page una "urban outdoor oasis" per centotrenta ospiti: giardinetto curato da professionisti, sdraio, copertura gonfiabile in caso di pioggia, un calendario che va dalle degustazioni agli incontri a tema, dalle proiezioni ai dj set, con la possibilità di affittare la struttura per eventi privati. Per i cinefili il sito http://www.rooftopfilmclub.com, che propone vecchie pellicole sulle terrazze di quattro edifici diversi, con servizio bar e, a Kensington, anche hamburger, hot dog o uno spuntino vegetariano incluso nel prezzo. Se poi si tratta di un musical, gli spettatori sono invitati a cantare e ballare accompagnando le immagini sullo schermo, così da ottimizzare pure il numero delle sedie a disposizione.
Più estrema e sottilmente inquietante è l'offerta di http://hottubecinema.com, che in questi giorni festeggia un anno di vita. Si sale sul tetto di un edificio di Shoreditch, a est della capitale, per immergersi in jacuzzi gonfiabili e guardare, con i propri compagni di vasca, prima il tramonto poi il film, sorseggiando cocktail alla cifra non propriamente modesta di circa 30 sterline. Se solo l'idea di un pranzo alla cieca vi mette ansia, l'ipotesi di idromassaggiarvi con estranei per un' intera serata, seppure sotto le stelle londinesi, è da scartare senza rimpianti. Sul sito, però, buona parte delle proiezioni sono "sold out" e gli organizzatori annunciano anche un idro-cinema invernale al chiuso. È il drive-in rivisitato: un pacchetto divertimento-benessere a chilometro (e intimità) zero.
twitter@boria_a


martedì 6 agosto 2013

MODA & MODI

Penelope Cruz, Agent pornosoft


Un fotogramma del video per la linea "L'Agent"



l porno-soft dell'estate 2013 dai libri si trasferisce alle immagini. E suscita, questa volta sul web, una sonnolenta polemica estiva sull'ennesimo sfruttamento del corpo femminile e sulla mercificazione della donna. Al centro del caso c'è Penelope Cruz, passata per la prima volta dietro la macchina da presa per dirigere il video promozionale della lingerie "L'Agent", linea
economica del brand inglese ad alto tasso sensuale Agent Provocateur, che l'attrice spagnola disegna insieme alla sorella Monica. Come nelle nostrane trilogie erotiche, dove i gemiti arrivano a scadenze regolari di una manciata di pagine, il filmato di otto minuti, addirittura messo al bando da alcuni siti, è un delizioso concentrato di ovvietà da biancheria intima, un quasi didascalico elenco di luoghi comuni per promuovere reggiseni, culotte, perizomi, giarrettiere, guepiere e sottovesti ultra trasparenti. Lui, come il Christian di E.L. James o il Leonardo della corregionale Irene Cao, allegri stakanovisti del materasso, nel video è il tenebroso attore spagnolo Miguel Angel che, ammesso a un party tutto al femminile, grazie a un paio di occhiali scuri vede ogni signorina senz'abiti, con seni e natiche di marmo (e rieccoci a un altro dei must dell'eros tascabile) contenuti con fatica in una serie di colorati nonnulla di pizzo. Nel video compare anche Monica, ormai alle soglie del parto, mentre la parte della dominatrice, ingrediente fisso di ogni sexy-copione che si rispetti, è affidato alla modella russa Irina Shayk, fidanzata di Cristiano Ronaldo.
Baci saffici, natiche a tutto schermo su una scala, labbra che giocano con cannucce da cocktail mentre la telecamera corre lungo calze con la riga, specchi che duplicano i particolari di un intimo "fast", deperibile, come gli amplessi letterari di stagione.
Dov'è lo scandalo? Se una critica si può muovere alla neo-mamma Penelope è proprio quella di non avercene messo neanche un poco, neanche un filo di pruderie, limitandosi a confezionare in un bel pacco dono tutti i luoghi comuni di un Burda della biancheria da magazzino. La sequenza migliore è il cameo finale di Javier Bardem, invidiabile marito della regista, che sveglia dal sogno canicolare Miguel Angel e gli rimette in testa l'elmetto da operaio. Basta pali da lap dance, si torna a quelli da ponteggio. Se mancano le sfumature, un libro o una mutanda sono ugualmente scontati.

twitter@boria_a