martedì 7 marzo 2006

MODA & MODI: quella borsa è anche un po' scialuppa


«Non so cos'altro conterrò domani, o cosa mi verrà tolto. I grandi sogni non li conosco, i progetti a lungo termine non mi appartengono. No, non dirmeli, non li capirei. Ma so che avremo ombrellini pronti per una testa bagnata accanto alla nostra, e fazzolettini di carta per nasi che colano impreparati. E avremo sempre spazio sufficiente per accogliere ogni cosa sua. Siamo belle disordinate larghe generose». E' una citazione da «La borsetta» di Luisella Pacco, uno dei racconti più originali inviati al concorso di scrittura femminile promosso dalla Consulta femminile del Comune di Trieste. Non solo per il delicato e divertente parallelo tra la donna e il suo complemento, la sua estensione più amata, che abbraccia, nasconde, custodisce e raccoglie con inesauribile disponibilità («mi tieni il frontalino dell'autoradio, le chiavi, l'iPod, le sigarette...?»). Ma anche perchè la borsa è l'accessorio irrinunciabile della prossima stagione. Capricciosa ma affidabile, sempre diversa ma incrollabilmente fedele, custode dei tempi, dei modi, delle occasioni dichi la porta.
Provate a sfogliare le pagine delle riviste. Tanti gli abiti preziosi, ma le vere protagoniste sono loro, di pizzo, borchiate o carrozzate, con pendagli e pendenti, dipaglia, rafia, coccodrillo o, le più modaiole, lavorate a crochet (quelle, per intenderci, che fanno rimpiangere alla generazione delle «anta» di essere state così sventate e insofferenti alle lezioni di uncinetto delle suore...).
Il prezzo è sempre importante. Però nelle congiunzioni effimere e passeggere della moda, la borsa dà l'illusione di scavalcare le stagioni e di essere un piccolo investimento sul futuro, anche affettivo. Si sogna il tailleur di Gucci, la camicia costruita di Ferrè, le guaine di Versace, i bustier profilati di sangallo di Dolce & Gabbana (intravisti a Sanremo, in un'edizione che solo i vestiti hanno riscattato dal subitaneo oblio), ma poi si compra la pochette, la shopping bag, la tracolla, il bauletto. Perchè la borsa resiste all'affronto del tempo e in più incuriosisce, cattura, intriga, distingue. E' cicala e formica, utile e narcisa. E dai negozi di modernariato o di seconda mano spuntano ineffabili pezzi vintage, bustine con la catenella, con perline e paillettes, vissute e scalcagnate, o qualche superba Roberta di Camerino dismessa da ingrate proprietarie per la gioia delle cacciatrici di chicche. Come ben sanno le fan di «Sex and the City» anche Carrie emigrata a Parigi per amore si attacca come a una scialuppa di salvataggio alla sua Dior d'antan, ripostiglio portatile di memorie..
Cito ancora dal racconto di Luisella Pacco: «Mettere la mano qui dentro sarà come tornare a casa, il sollievo di un istante, quel tanto che basterà per salvarti, per nuotare in tutti i mari del mondo».
@boria_a

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