martedì 16 ottobre 2007

MODA & MODI

Lessons of lingerie

Vivienne Westwood nel '92 a Buckingham Palace

La chiamano «infamous lingerie company», intimo per ragazzacce, misto tra erotismo lussuoso ed esibizionismo birbante. Finora, dall'Italia, si comprava solo on-line, visitando un sito ad alto contenuto voyeuristico, dove la burrosa Maggie Gyllenhaal, nuova testimonial subentrata quest'anno alla sbattuta Kate Moss, interpreta le avventure di Miss AP, insegnante piccante di «lessons of lingerie». Adesso Agent Provocateur è sbarcato anche da noi, con un corner alla Rinascente di Milano, primo punto vendita in Italia.
La griffe è di un dissacratore genetico, Joseph Corre - figlio della stilista inglese Vivienne Westwood - e della sua ex moglie, Serena Rees, che tredici anni fa hanno aperto la prima boutique londinese, a Soho. Lo slogan della campagna pubblicitaria era già tutto il programma: «La settimana delle moda è morta, questa è la settimana della passione». Luci soffuse, ambiente boudoir, divani rossi e strepitose commesse, opportunamente selezionate, che, da allora, indossano la severissima vestaglia rosa cipria disegnata dalla mamma-suocera, «Queen Viv», sotto la quale s'indovinano, senza un grande sforzo di fantasia, i pezzi bollenti della griffe. Abbinamenti di tinte shock, una linea estrema che rasenta il fetish, qualche giocattolo un po' perverso, una sezione premaman che fa dimenticare quegli orridi reggiseni contenitivi e mutandoni a panciera dentro cui sembra opportuno infilarsi quando già il corpo subisce trasformazioni naturalmente poco seduttive. E attenzione: non si tratta di intimo ridotto per esibire il pancione - abitudine ancora più disdicevole di quella della biancheria a vista, volgare piuttosto che trasgressiva - ma di capi discreti e sofisticatissimi. Come il completo che ha fatto un po' da simbolo alla collezione di quest'anno: reggiseno, mutande altissime e reggicalze, spartani e senza pudore, nell'apparentemente insulsa e brodosa tinta carne, che qui ha una virata torrida. Tra il nylon da quattro soldi e il pizzo acetato della lingerie made in Taiwan ha un effetto dirompente: dice tutto senza mostrare niente.
Non poteva esserci momento migliore per lo «sbarco» italiano di Agent Provocateur che l'anno che riscopre il burlesque, la confusione tra giorno e notte, il libertinaggio come gioco. Per l'intimo è un momento d'oro, basta sfogliare una qualsiasi rivista femminile, dove gli spazi pubblicitari se li contendono gli accessori e la biancheria, soprattutto quella delle catene cheap, tutta blandamente osè e con molte citazioni dal passato: sottovesti, reggicalze, guepiere, bustini.
Ap è tutt'altro che a buon mercato, ma la qualità dei materiali giustifica le cifre: chiffon, pizzo e seta per un intimo che, pur spinto, non cade nel volgare. Dice Serena Rees: «Nel cassetto di una donna non deve mai mancare biancheria nera e di pizzo. Ma le italiane, così ben vestite, non sanno scegliere i reggiseni. Ap ha un servizio "costumized" per ritoccarli su misura e offre sei diversi tipi di coppe, dalla A alla F. Senza il reggiseno giusto si rovina anche l'abito più sexy».
Tutta all'insegna della «famiglia» Westwood, dunque, la moda milanese, che festeggia «Viv» con la mostra antologica a Palazzo Reale, allestita qualche anno fa al Victoria & Albert Museum di Londra. Per la griffe dell'intimo del figlio, il corner milanese è un primo passo, in vista dell'espansione del marchio in Italia. Ap ha quaranta negozi monomarca nel mondo oltre a vari punti vendita e in progetto il lancio di una linea di scarpe fetish con i connotati dell'alta moda.
Non siete amanti del genere e preferite biancheria di cotone, sobria e sbrigativa? Farsi un giro nei negozi-alcova è comunque «inspirational». La consapevolezza di avere addosso lingerie ricercata, anche senza l'intenzione di condividerla, cambia il portamento, la sensualità dei gesti e influisce sulla sicurezza di sè. Unica eccezione l'incorreggibile Vivienne Westwood, che invitata dalla regina Elisabetta a Buckingham Palace, nel 1992, per il conferimento dell'Order of British Empire, si fece fotografare dai giornali di mezzo mondo mentre piroettava senza mutande.
twitter@boria_a

 Maggie Gyllengaal è Miss AP per Agent Provocateur (f. Alice Hawkins)


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