martedì 13 novembre 2007

MODA & MODI: power cashmere

Non bastavano i tronchetti, i leggins, il grigio da suora, il neo-panterato che s'insinua dappertutto, persino sulle inermi ballerine. In quest'inverno di piccoli e subdoli orrori, c'è pura un'altra minaccia: il ritorno delle spalle imbottite. Ma come, non le avevamo sepolte con gli anni Ottanta e la Milano da bere, con le giacche e quei terribili, legnosi, militareschi soprabiti di pelle? Tutti ricordano Melanie Griffith in «Una donna in carriera», quando faceva le scarpe a Sigourney Weaver, sfilandole la scrivania e un appetitoso Harrison Ford, a colpi di stiletto (prontamente sostituiti in metropolitana alle scarpe da ginnastica) e soprattutto a «spallate» di spallone. Ma era quasi trent'anni fa, l'epoca della Thatcher e delle prime soap torrenziali, quelle Dallas e Dinasty piene zeppe, appunto, di signore con tacchi vertiginosi, rossetti scarlatti, chiome fluenti e tailleur-armatura super-fascianti, sotto cui mostrare i seni (e pure i primi glutei) ritoccati.
Sembra impossibile credere che la nuova generazione di donne in carriera, spesso nemmeno trentenni, voglia adottare il più trito capo del power-dressing e abbandonare abitini, golfini, scaldacuore e camicette, tessuti morbidi e il taglio impero di quest'anno, per tornare a sigillarsi nei tailleur scolpiti, con la vita da Barbie e le spalle flessuose come un attaccapanni. Imitando più che lo stile neo-Jackie di Cecilia (ex) Sarkozy, quello cancellieresco di Angela Merkel o quello di Hillary, la candidata-dominatrice.
E quelle imbottiture, poi, sono davvero archeologia della moda: tristi, posticce, mal attaccate, mai a posto e simmetriche. Come i «pesciolini» che qualcuna si ostina a mettere nel reggiseno, ma quelli, almeno, servono ad arrotondare forme disperse, non a «volumizzare» omeri per riconvertirli in un'arma contundente.
Se tailleur dev'essere, scegliamolo come quello delle quattro ragazze pronte a sostituire Carrie e amiche dell'ormai storico «Sex and The City». La nuova serie si chiama Cashmere Mafia e ha pure la stessa costumista, quella Patricia Field celebre per aver inventato il guardaroba televisivo di Sarah Jessica Parker (molto più originale dei capetti che la poveretta, costretta a essere Carrie per sempre, indossa nella vita vera). Le nuove quattro sono donne in carriera, ma "cashmire" appunto, morbide, sensuali, e indossano tailleur «corporate», aziendali, che sono sagomati, femminili, con giacche sciolte non necessariamente abbinate alla gonna.
Il «power», adesso, sta negli accessori. La borsa (ma per favore, non con il logo a vista) e le scarpe. Un paio di Manolo Blahnik, meglio ancora di Christian Louboutin, sono più «intimidenti» di qualsiasi spalla, per quanto rimpolpata sia.
@boria_a
Le protagoniste di "Cashmere Mafia"

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