martedì 7 settembre 2010

MODA & MODI: nell'anno del cammello

Invecchia? Sbatte? Annoia? È il colore che mentalmente si abbina in automatico all'idea dell'anonimato, della discreta mezza età, della tappezzeria, la tinta-rifugio di chi vuole sentirsi "in ordine" senza sforzi di immaginazione e senza paura di sbagliare? Insomma, condividete anche voi lo slogan di Hadley Freeman, caustica giornalista inglese del Guardian, per cui "only the beige wear beige"? Allora ricredetevi subito, prima che arrivi il freddo, e preparatevi a entrare nell'anno del cammello.
Ci sono stagioni e stagioni di pregiudizi da cancellare per il confortevole e "domestico" crema, trasformato dalle passerelle dell'autunno-inverno 2010 nel nuovo nero, tinta di punta per qualsiasi ora e occasione, versatile, addirittura sofisticato, declinato in capi, tagli e lunghezze quasi impensabili. Non più "cammello", appunto, scoraggiante e zitellesco fin dalla definizione. La copertina di Vogue Italia, la nostra "september issue" (ossia il numero che detta le tendenze della stagione) è tutta dedicata a lui, re beige. La top model Miranda Kerr sfoggia un perlaceo make-up, occhi e labbra naturalissimi in nuance petalo, un cappotto stretch tinta cremino con il collo di maglia a trecce, in braccio un cagnolino pure lui ambrato.
L'operazione rilancio è partita dalla tavolozza: adesso si chiama pelle, sabbia, cognac, "cenere di rosa", taupe (è un, molto nobilitato, marroncino chiaro), sughero, cipria. Un colore pieno e sicuro di sè al punto da proporsi ton sur ton, combinando insieme tutte le sue sfumature e sfidando il total look che è un disastro sempre in agguato.
Altro mito da sfatare: il beige schianta qualsiasi carnagione e mortifica le chiare. Gli stilisti suggeriscono di provare il contrario. Per le bionde slavate è chic, nelle brune e more smorza i contorni e valorizza, nelle rosse attenua il rischio della volgarità. Come il nero, si abbina a tutto, agli scontati bordeaux, marroni, verdi, ma anche ai più inediti grigi, dal polvere al ferro, al rosa cammeo, al bronzo e all'oro per la sera. Non ha paura delle consistenze: per il giorno sui tweed mascolini, le pellicce sintetiche, i maglioni tricottati, per la sera sulle sete, gli chiffon, le organze, gli aderentissimi jersey.
E, a far la parte del leone, ritorna il famigerato "cappotto cammello", che non ha più nulla dei legnosi paletot del passato rubati al guardaroba maschile, squadrati, vagamente militareschi, adatti pressochè soltanto a donne alte e androgine. È un cappottino rivisitato nelle proporzioni, più corto e svelto, con dettagli di pelle, pelliccia o maglia, sbracciato come un gilet o con le maniche gonfie, che si porta sulla gonna a tubo, i pantaloni sottili o con l'altro "must", gli stivaloni sopra il ginocchio, anch'essi mou o color cremino.
Convinte? Oppure, come a me, vi resta il dubbio su che cosa avrà mai voluto dire la Freeman col suo sibillino "only the beige...": veste così chi ama uno stile "non gridato" o chi è davvero un po' incolore?
@boria_a
Miranda Kerr in copertina sulla "september issue" di Vogue Italia

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