martedì 12 novembre 2013

MODA & MODI

In pelliccia di orso giocattolo

Pitonesse, leopardate? Già viste, troppo viste. La specie animale che va per la maggiore sono le orsacchiotte. Morbide, tenere, calde, politicamente corrette. Perchè la loro pelliccia è quella finta degli orsi Steiff, vero e proprio giocattolo di culto per collezionisti, prodotto in Germania dagli inizi del secolo scorso. I più rari di questi simpatici teddy bear raggiungono in asta quotazioni vertiginose, con un record che veleggia al di sopra dei centomila euro, neanche il vello ce l'avessero d'oro.
Ebbene, sarà un caso che tra i cultori dell'orsetto tedesco ci siano molti stilisti, dal "connazionale" Karl Lagerfeld a Marco Zanini, appena insediato alla direzione artistica di Schiaparelli, alla nostra Prada, ma quest'anno l'allegro plantigrado è uscito dai negozi per bambini ed è salito in passerella.
Mohair setoso, riccioluto o pettinato liscio, alpaca e cashmere tessuti al telaio, creano una eco-pelliccia tutta naturale, che si distingue immediatamente da quella ispida di poliestere, spiacevole al tatto, impettinabile come i capelli delle bambole e, una volta bagnata, impossibile da riportare all'originaria lucentezza. Chi non ricorda il proprio orsetto preferito (no logo) finito sotto l'acqua e poi asciugato col phon? Il pelo si trasformava in un tappetino di aculei, perdendo qualsiasi appeal consolatorio. L'orso Steiff, di tempra pannonica, resiste a qualsiasi intemperie senza trasformarsi in un animaletto spelacchiato da cartone animato. Per decenni ignorato dalla moda, oggi conquista perfino le colonne del Financial Times come alternativa "sostenibile" al pelo animale.
Lo stilista Dries Van Noten ha preso l'orsetto, l'ha rivoltato e riconvertito in giacche e cappotti confortevoli, caldi ma leggeri, per tutte le ore della giornata. Pelliccia scanzonata, che non sa da signora in gran montura. Tommy Hilfinger, meno credibilmente, la propone anche all'uomo, mentre la stilista russa Vika Gazinskaya  la mette tutta per strappare le sue ricche clienti da visoni ed ermellini offrendo l'alternativa divertente di stole di finta volpe (e autentico orsetto) con tanto di muso posticcio.
L'idea è eco fuorchè nel prezzo, perchè herr Steiff vende cara la pelle. Non sarà allora che sull'idea ludica prevale quella simbolica? Nostalgia della pelliccia e di tutto quanto significa: solidità e stabilità economica, sicurezza, certezze. Altro che gioco.
twitter@boria_a
Eco pelliccia firmata Vika Gazinskaya

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