martedì 11 marzo 2008

MODA & MODI: sockless chic?

L'occhio scivola lungo i pantaloni, magari pure ben tagliati o pretenziosi, si allunga fino alla scarpa, e, oibò, si paralizza con un fremito di incredula sorpresa: manca la calza. Una scossa per chi ha sempre pensato che le posizioni in cima alla graduatoria degli orrori maschili se le contendano i calzetti altezza caviglia e quei loro succedanei detti «fantasmini», ma che ancora più in alto, molto più respingenti, assolutamente in pole position tra le caratteristiche del maschio inguardabile, ci siano il mocassino, la scarpa da ginnastica, la tod's o simile, portati senza calza. Chi non ha un conoscente, un amico, un parente alla lontana che, una volta seduto, mostra il «caviglino», quella bianchiccia e pelosa porzione di epidermide che divide il piede dal polpaccio e che viene svelata a tradimento, una volta che ci si siede, si accavallano le gambe, ci si piega?
Lo sguardo ne viene catturato, con una sorta di fascinazione sinistra e viene spontaneo chiedersi (e rispondersi): non suda? Non gli si appiccicano le dita alle scarpe? Quali effetti collaterali quando se le leva? E anche se il lui in questione fosse un velista con piede abbronzato e polpaccio nervoso, trasferito sul molto più prosaico suolo urbano, resta pur sempre un maschio interessante con un che di approssimativo, di incompiuto. Avete sempre pensato che un uomo senza le calze, anche d'estate, sia, in relazione all'età, un tamarro o un tronista? Ricredetevi. La caviglia di lui è sdoganata e se non assurge proprio a zona erogena, beh, viene quantomeno decisamente rivalutata. Eccola in passerella, nuda ed esposta sopra serissime scarpe nere inglesi, eccola diffusa tra attori e artisti, eccola prendere il posto del calzetto colorato - viola, giallo o verde acido - tra i dandy dei giorni nostri. Via tutto, piede e gamba nuda, ancora meglio se il pantalone è corto e la pelle esce in primo piano, in tutta la sua crudezza. Come prima, risucchia lo sguardo, ma questa volta con una connotazione positiva, come segno di sicurezza, disinvoltura, spiritosa trasgressione. I "sockless", molto più chic che i "senza-calzetto", rispolverano addirittura eminenti antesignani, da Einstein a Cocteau, trovano conferme in attori fascinosi come Denzel Washington, e, ancor prima, nel patinato Don Johnson di «Miami Vice».
Per chi è costretto a tarare il nuovo suggerimento estetico su esempi più quotidiani, si tratta davvero di scardinare vecchi codici. In fondo chi avrebbe mai pensato che ci saremmo abituati a vedere uomini passare per l'ufficio in bermudoni, o girare in città con le infradito, lasciare a vista l'elastico delle mutande, portare la camicia con le maniche corte sotto la giacca? Certo, il piede e la caviglia nudi richiedono uno sforzo maggiore, soprattutto perché la pratica della depilazione difficilmente arriva fino a quel punto. Mi applico con convinzione: faccio scorrere l'occhio con lentezza fino in fondo alla piega dei pantaloni, mi concentro sulla «polacchina» e penso che non è detto che l'«assenza» del calzetto si noti in tutti i casi, che in fondo, come per altre manchevolezze, si può far finta che... Invece no: è un'assenza tutt'altro che discreta. Eccola la pelle inerme che dobbiamo abituarci a dissimulare nell'espressione. Ottimo esercizio ai controlli aeroportuali. Osservate le estremità del signore davanti a voi e dite a freddo che cosa preferite: quando si toglierà le scarpe, meglio liscio o calzato?
@boria_a
Don Johnson sockless in "Miami Vice" con Philip Michael Thomas

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