martedì 6 maggio 2008

MODA & MODI: la personalità sui tacchi delle scarpe 
Tacchi artistici firmati Miu Miu

Ditelo con il tacco. Piallato per chi non ha il complesso dell'altezza o, comunque piccola, guarda gli altri e gli alti dall'alto in basso. A stiletto? Seduttrice per professione, abituata a calzarli ed esibirli senza dar segni di cedimento, anche dopo una giornata d'ufficio. Nascostamente rialzati? Meno male che se li è messi pure Sarko, nella recente visita in Gran Bretagna, per non sfigurare accanto a Carla (che avrebbe dovuto andare scalza per essere meno «a terra» di così) e ci fa condividere con i francesi l'orrore di un premier nanetto che fa di tutto per non sembrarlo (lui, però, non è calvo, ancora, nè ha quel posticcio pilifero cresciuto come un prato inglese prima delle elezioni...). Zeppona? Una volta equivaleva a nostalgica sessantottina, oggi la piattaforma è così artisticamente lavorata, piena di inserti e decorazioni, che assicura il glamour ma non i rischi dell'elevazione.
Il vento di novità di quest'estate passa attraverso i tacchi. Le borse esagerano genericamente in dimensione, rivolte a un'indistinta acquirente fashion victim, ma le scarpe rivelano più che mai la personalità di chi le indossa, sono una dichiarazione di intenti, un manifesto mentale. E la fantasia, questa volta, si sfoga non lungo il polpaccio, o sulla punta, o alla caviglia, ma sulla suola. Benvenute nel 2008, anno dei tacchi a scultura. Delle pazzie che iniziano dal fondo, dei piedi protagonisti, della sfida a risucchiare gli sguardi verso terra, dove mai si appoggiano, se non in caduta libera dopo una sosta sul fondoschiena. Ami le zeppe? Ci sono quelle che assomigliano a un dondolo o costruite come bolle di sapone una sull'altra. L'inconfondibile stiletto? Oggi, sulle tradizionalissime décolleté, richiama le guglie dell'architettura russa. Per le più estrose e colorate c'è il tacco a manico di tazzina, o la zeppa che ricorda un ventaglio, o vuota in mezzo, con solo il profilo in evidenza, come disegnato nell'aria. C'è il tacco di metallo piantato a metà della suola, che crea l'effetto zeppa trasparente, quasi si fluttuasse su una piattaforma invisibile. Se dotate di grande equilibrio, fisico e mentale (perchè non si sfugge: il tacco suscita esternazioni multiple), si può provare con la scarpa plateau sospesa, che lo elimina del tutto. L'unica invenzione discutibile è a forma di cono di gelato, o, ancora peggio, a bastoncino: sono pesanti, slanciano poco e ingrossano innaturalmente la caviglia, perchè farsi del male?
Sono pazzie, costose e volubili, che dureranno una stagione. Ma il loro effetto consolatorio è garantito. Chi cerca il tacco che non tramonta dovrà continuare con lo stiletto, ormai proiettato verso i quindici centimetri, o rifugiarsi nelle ballerine, uscite di recente dall'anonimato proprio per quella versione proposta da Carlabrunì a Londra, pudica come il cappottone grigio che la ingoffava nè più nè meno di Camilla. Ballerine rasoterra e un'unica debolezza: il bottoncino sulla punta targato Dior, che tutti hanno fotografato quando ha piegato il piede per la riverenza, perchè anche le first lady hanno qualche piccolo, grande prezzo da pagare...
@boria_a
Carla Bruni si inchina alla Regina Elisabetta

Nessun commento:

Posta un commento