martedì 19 maggio 2009

MODA & MODI:  nude chic

Cipria, pervinca, piuma, talco. Nomi evocativi per un colore che sempre ci suggeriscono come un ritorno entusiasmante: il beige e le sue nuance più prossime. Anzi, non chiamiamolo beige, nè tantomeno "carne", quella definizione così cruda che un tempo si riservava solo alle calze senza fantasia o all'intimo più ordinario. Oggi è "cameo", "ostrica", "pulviscolo", "pelle d'angelo" e via fantasticando su una tinta che è sempre un po' un'incognita, sbatte le pelli chiare, appesantisce le scure. Povero "nudo", che ha bisogno di tutto questo sforzo di aulicità, di questi eufemismi cromatici, per allontanare l'idea di essere solo la tinta dei golf delle suore.
Quest'anno, però, le sue fortune potrebbero essere diverse, la sua impalpabilità un pregio, quasi un rifugio. Nel bombardamento dei "clashing colours", dei colori che fanno a pugni uno con l'altro, degli abbinamenti gridati, da combattimento, la tonalità piuma avvolge e rassicura, quasi un involucro aggiuntivo e protettivo. Rende aeree, non spigolose, soffici, in sintonia con i tempi di riflessione.
È la sfumatura di chi non esibisce il corpo, eppure non ha paura di mostrarne i difetti, le imperfezioni, le debolezze. Perchè in una costante overdose mediatica di labbra pompate, zigomi rialzati, pance piallate e seni sparati in orbita, la più disarmante trasgressione è quella di svelare un corpo così com'è, con i suoi cedimenti e i suoi appesantimenti, con le irregolarità e i segni del tempo o, semplicemente, con la sua sorprendente normalità. E in questo, il color carne non fa sconti, è una pellicola che aderisce e non maschera nulla. Difficile e insieme sensuale. Trompe l'oleil del corpo nudo.
Le tinte brutali e le dimensioni su cui sono spalmate - borse da città che sembrano gli zaini di un globetrotter nordico in incredule tonalità zucca, verde acido, giallo evidenziatore, panterate o zebrate, e che le "tappe" paiono avere una perversa inclinazione a privilegiare - gli accostamenti a contrasto, il tutto mega e megacolorato, trasforma il "new nude", la tinta più ostica, più indefinibile, meno valorizzante, nell'ultra chic di questa stagione un po' pensosa. Tutta colpa di Michelle, dicono i gossipari internazionali. L'arrivo sulla scena delle sue gambe bronzee e sempre nude ha costretto le signore che non possono competere con l'abbronzatura ad appellarsi alla quintessenza del neutro, a enfatizzare i pallori, a puntare sull'intera "palette" del carne, che sfuma dal rosato allo champagne. Sarà un caso, ma anche Carla ha sfoggiato calze da infermiera.
E l'effetto non va spezzato. È un total look, una sapiente ricerca di ton sur ton. Abito, coprispalle, scarpe, borsa, occhiali: tutto cipria. Anche il make-up è leggero, quasi trasparente, abbinato a un uso costante di esfolianti, emollienti, setificanti. La pelle lattea e curata cattura di più che troppa pelle esposta, peggio se brutalmente abbronzata.
@boria_a
Cipria secondo Sportmax (f. Chiara Caputi @Nexta)

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