martedì 8 settembre 2009

MODA & MODI

Anche la Kinsella ha un'eroina della crisi


Spalle quadrate? Neo-leopardato? Chiodo e tacchi assassini? Se l'economia dice austerity, la moda s'impunta e rilancia: supremacy. Mentre conti e certezze vacillano, dai bauli degli anni '80 escono molti fantasmi: giacche di pelle, proporzioni esagerate, plateau e stiletto, animalier aggressivo e colori esplosivi, "sbarluccichii" di lamè e paillettes. Il power-dress rispolvera le sue armi più collaudate, tailleur, tacchi alti, rigidità e geometrie, neri e ori, un armamentario indirizzato paradossalmente a signore negli "anta", quelle che gli analisti dicono le più colpite dalla crisi strutturale (ovvero: se sei fuori e intorno alla mezza età, hai poche speranze di tornare al lavoro).
Contraddizioni? Sbandamenti? Incertezze? Mai come in questa stagione la moda balla con l'orchestrina del Titanic, poco in sintonia con aspirazioni e aspettative di potenziali destinatarie. I saldi non hanno esaltato i commercianti e già i negozi si riempiono di collezioni che tra tre mesi saranno in offerta speciale. Sfogliare le riviste femminili è fare un viaggio in un mondo immaginario che lascia spiazzati, sprofondandoci in un turbillon di scarpe e vestiti con le borchie, fuseaux lucidi, giubbini da motociclista, guaine panterate, borse come coccodrilli da passeggio, scarpe su cui issarsi a fatica, figuriamoci affrontare giornate che consigliano di impiegare altrove le energie.
Più la crisi è fitta, più la moda se ne estranea. E a sfidare i fantasmi onnipresenti della recessione, sceglie di mandare estemporanee amazzoni, donne sigillate in abiti rigidi, guerreschi, o sfavillanti di colori che ricordano il "mood" di anni più sbadati e leggeri, anni da bere di cui a malapena risentiamo in bocca il sapore. Il sogno deve alimentare se stesso, dicono gli esperti del settore. E allora in passerella scorrono borse gigantesche, accessori esagerati, tronchetti da combattimento, piattaforme e aghi, pitonesse e ballerine, figure teatrali che pare difficile trasferire nella realtà, sia pure solo a livello di ispirazione. Intanto, mentre gli stilisti litigano per il calendario delle sfilate dell'imminente settimana della moda millanese, gli esperti di economia annunciano una prossima "corsa ai marchi", scatenata dalle condizioni in cui versano molte società quotate in Borsa. E Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della moda, da Cernobbio chiede un "piano Marshall" per salvare il settore del tessile, ormai alle corde.
Senso di responsabilità: ne parlano tutti. Ma a guardare le collezioni sembra che i primi ad essersene dimenticati siano proprio gli stilisti. Ricordate Becky, la fashionista con le mani bucate della fortunata serie letteraria di "I love shopping"? Quella delle spese folli, delle carte di credito prosciugate, della miniera di griffe nell'armadio? Ebbene, anche Sophie Kinsella ha dovuto adeguare la sua eroina letteraria ai tempi della crisi e l'ha trasformata nella virtuosa Lara, protagonista de "La ragazza fantasma", lavoro incerto, look minimale e, come trasgressione estrema, una giacca a edizione limitata della catena Topshop.

Più noiosa, forse, ma più simile alle sue lettrici.
twitter@boria_a

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