martedì 3 novembre 2009

MODA & MODI: L'uomo rimette la giacca, anche "brezneviana"

Torna il maschio con la giacca, il maschio "maschile", con buona pace della tautologia. Il clima di riflessione bandisce le bizzarrie dalla passerella, i giovanotti con i bermuda in pieno inverno, i kilt sopra le ghette, i completini strizzati da efebo metropolitano. L'uomo si è stancato di giocare a interpretare ruoli stravaganti e riapre il guardaroba alla moda classica, elegante, più in sintonia con il momento di riflessione, poco incline a stramberie e svenevolezze. Di questi tempi, un'immagine che lancia anche un rassicurante messaggio psicologico all'universo femminile, spiazzato da impreviste concorrenze del terzo sesso: sono un uomo e mi vesto con i miei capi, non "rubo" nulla al guardaroba femminile, non mi trastullo con l'identità, anzi, vado controcorrente e la riaffermo. Può essere ingannevole apparenza, come le cronache di giornata dimostrano, ma è un confortante placebo.
Ricompaiono addirittura il Borsalino sul cappotto sopra al ginocchio in principe di Galles, la dolcevita vagamente esistenzialista, i pantaloni asciutti e dritti senza le pences, la giacca a due bottoni o doppiopetto, con qualche timida concessione ai colori chiari e alla frivolezza della borsa-tasca sulla spalla, antico retaggio del borsello anni Settanta. È questo il "mood" che ispira la moda maschile, proponendo Steve McQueen ed Helmut Berger (appunto: perchè non entrano in gioco le preferenze sessuali, ma l'eleganza di "genere") come modello cui ispirarsi, con i maglioni collo alto scuri su pantaloni in tinta, i gilet ben tagliati, i cardigan che spesso sono più eleganti delle giacche. E ancora classici pied de poule e spinati polverosi, le camicie-polo, i blazer dai bottoni d'oro e la sahariana, i giacconi blu marinaro e il loden senza tempo, il tutto reso più "morbido", meno ingessante, più in sintonia con l'esigenza di star bene, ed essere piacevoli da guardare, per tutto l'arco della giornata.
Giacca, dunque, ma attenzione ai recuperi azzardati. Funziona come per gli abiti da sera delle signore, che capita di veder ciclicamente tirati fuori dalla naftalina nella convinzione che siano graziati dal passare degli anni. Alle "prime" che richiedono toilette da sera, si incrociano spesso modelli che sembrano rispolverati da una puntata sul ponte di "Love Boat".
Per molti uomini, la giacca o il completo assumono lo stesso valore di capi-rifugio, confinati in una dimensione "atemporale", con cui attraversare impunemente anni, stagioni, occasioni come se fossero esenti dal mutare della moda, dal cambio dei tagli, dei materiali, dei colori, delle consistenze. Guardate, tanto per citare una categoria sotto i riflettori, i politici che vi circondano. In particolare, in alcune circostanze, quando celebrano matrimoni, depongono corone, tagliano nastri, o partecipano a un qualche appuntamento che, secondo il loro metro, riveste i contorni della "solennità". Sfoggiano, e in modo del tutto bipartisan, straordinarie campionature di giacche brezneviane, che del piombo hanno tinta e soprattutto morbidezza. E che andrebbero riposte, senza rimpianti, negli armadi della guerra fredda.
@boria_a
Breznev e Nixon nel 1972


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