martedì 5 aprile 2011

MODA & MODI: Settanta "reloaded", senza idee

I Settanta "reloaded". Ormai ce lo suggerisce ogni vetrina: la stagione forse a torto considerata una delle più contraddittorie (e, diciamolo pure, bruttine) della moda, è di nuovo tra noi. Con i suoi fiorellini mignon sparsi su abiti lunghissimi e svolazzanti, con gli esagerati colli a barca delle camicie, che scoprono, democraticamente, le spalle di chi può e di chi non può permetterselo, con quelle pezzuole all'uncinetto che diventano micro-top, borse, costumi, ornamenti, con i sandali rasoterra, le zeppe di sughero e i grandi cappelli, con i tailleur pantaloni, la famigerata zampa di elefante. E pure quelli che una volta, quarant'anni fa, appunto, venivano chiamati "hot-pants" e che oggi, dopo vagonate di tanga televisivi, di hot non hanno proprio più nulla, ma sono teneri calzoncini naif che le commesse dei negozi di intimo indossano sopra le calze per farti apprezzare, diciamo così, i modelli di stagione.
Sono '70 dalla duplice chiave, questo il loro unico fascino. Il nastro si riavvolge per le signore negli anta e oltre, che ripensano a anni di scuola in zoccoli, gonnellona e fermaglio di cuoio sui capelli lisci fino al fondoschiena, a un'età dell'Acquario dove vestirsi coincideva con un "manifesto" di sè, con una voglia di libertà, di identità, di provocazione e contestazione. Gli anni dei fiori e dei jeans dal fondo a campana alla "Hair", degli shorts bollenti di Jodie Foster in "Taxi Driver", del tailleur maschile che Diane Keaton veste in "Manhattan", modelli transitati dallo schermo alla vita vera addosso a donne che cominciano a scoprirsi, non nel senso di porzioni di pelle, e imparano non solo a ballare da sole, ma a condurre la danza. Oggi le vetrine ci restituiscono quei lontani Settanta risciacquati (e per fortuna) da ogni nostalgia, ma anche da ogni traccia di fermento. Sono, appunto, pantaloncini corti che le ragazzine, sopra i leggings, indossano anche tra i banchi di scuola, zampe di elefante rieditate per denim ultracostoso e molto poco dirompente, uncinetti e rafie da it-bag, le borse griffate per cui ci si mette in lista d'attesa. E tanti fiori, su abiti e gonne: ma più che a un'armonia con la natura, di cui comunque ci sarebbe un gran bisogno, fanno pensare a uno sbiadito bon ton, anche un po' ipocrita.
@boria _a
Jodie Foster in "Taxi Driver"


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