martedì 20 marzo 2012

MODA & MODI

Che cosa c'è sotto la cappa

Dai red carpet alla strada, il suo ritorno è nell'aria da tempo. Perfetta per transitare dal freddo dell'inverno alla primavera ancora indecisa, la mantella è il capo ritrovato della mezza stagione che non esiste più. Niente a che fare con frange, tessuti plaid e la dimessa aria Inti Illimani dei ponchi che hanno circolato fino a qualche mese fa, in pieno saccheggio anni Sessanta, la cappa di tendenza ha colori più adatti ai primi tepori , differenti fogge per giocarla tra le occasioni e una piacevole versatilità.

Tra Cappuccetto rosso e la regina di Biancaneve, c'è tutta una gamma di tagli e lunghezze che ne fanno la più originale sostituta dello scontatissimo trench o del giubbotto di pelle, abbinata a gonne, pantaloni, legging, anche ai leziosi abiti fiorati che cominciano coraggiosamente a spuntare.


Sul tappeto degli Oscar, Gwyneth Paltrow ne ha indossata una versione di Tom Ford, bianco abbacinante, da sera, un tutt'uno col vestito in tinta che sottolinea la statuarietà dell'outfit a e rende superfluo qualsiasi accessorio. Madonna ama avvolgersi in un mantello nero e perfido, lungo fino ai piedi, molto simile a quello rosso fiamma che appartenne a Maria Callas, esposto nella mostra di Palazzo Fortuny dedicata a Diana Vreeland.


Chi ama il vintage può trovare deliziosi abiti anni Sessanta con "ali" incorporare (avvistati da Boogaloo a Trieste), perfetti per interrompere il nudo delle braccia quel tanto che basta per sembrare comunque discrete.
La mantella ama soprattutto il giorno. Se corta e colorata, è necessariamente solo decorativa: magari non ripara, ma non insalsiccia e permette di nasconderci sotto anche il pullover o la giacca. Ines de la Fressange ne offre un'interpretazione magistrale: minuscola e nera, da abbinare al tailleur pantalone quando si hanno gambe da fenicottero.


È trendy ma non per tutte. L'effetto bambina saltellante nel bosco è dietro l'angolo, soprattutto se si hanno polpacci potenti e la temerarietà di indossarla sui tronchetti che tagliano vieppiù la gamba. Meglio la versione al ginocchio, che regala rotondità di linee al posto delle spigolosità di un banale impermeabilino strizzato in vita dalla cintura. O lunghissima: fa un po' "compagni di Baal" (per chi se li ricorda, tv vintage), ma anche tanta scena.
@boria_a

Gwyneth Paltrow in Tom Ford

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