sabato 30 agosto 2014

MODA&MODI

I saldi nella rete

C'era una volta la commessa che, furtivamente, sussurrava: «Le faccio il trenta...». Nell'era "social", niente ammiccamenti, i saldi sono veloci, efficaci, anaffettivi. E cronologicamente "liquidi".
Se la data ufficiale d'inizio per i pedoni dello sconto è il primo weekend di gennaio, i navigatori della rete già da tempo doppiano i grandi siti dell'e-commerce griffato a caccia del pezzo di stagione più conveniente. Al suggerimento verbale, alla parolina fatta cadere a portata di orecchio quando ancora il calendario è da prezzo pieno, si è sostituita la newsletter: periodica, personalizzata, discreta. Basta un dito per cacciarla nello spam, a differenza di un venditore insistente.
Non c'è nemmeno il fastidio di perlustrare le vetrine, con la cifra di partenza ben stampigliata nella mente da confrontare col cartellino dello sconto, come recitavano i consigli dell'archeologia del saldo, per acquirenti non nativi digitali. Al proprio indirizzo di posta elettronica arriva puntuale una selezione "costumizzata" delle offerte della rete, che già ti dice quello che ti piace (perchè tu glielo hai detto in precedenza e lei, la rete, l'ha archiviato, guai a cambiare idea e a barare).
Senza stress da contatto, s'illuminano sullo schermo le promozioni ordinate per firme, capi, accessori preferiti. Prezzo di partenza e prezzo in saldo, taglie, colori, composizione, vestibilità ampia, taglia unica. Non sono ammesse debolezze: solo chi si conosce bene e non tende a lievitare, può riempire il simpatico carrellino elettronico, in alto a destra, senza patemi.
Se poi vagolare nel cyberspazio è troppo snervante, ecco i "top picks" dello "store" virtuale. Ha già scelto lui per te: i must have, le cose "it", quello che non puoi fare a meno di stivare nell'armadio per cominciare bene l'anno. Le celebrities hanno già indossato tutto per te, ti mostrano come si porta, come si abbina: basta premere un tasto e dall'abito si scivola morbidamente al sito che lo vende scontato. Anche l'irritazione da esaurimento (dell'articolo, non dei nervi) è virtuale. Nessuna voce umana sentenzia «la 42 non si trova mai in saldo», o «è rimasto solo in verde pisello», nessun ultimo cashmirino ci viene sfilato con destrezza da sotto il naso.
Il capo finito si limita a impallidire sullo schermo. Anche se ci clicchi sopra non saprai mai quanto costava, non vedrai in faccia chi renderà felice. Più indolore che lasciar andare un fidanzato.

twitter@boria_a





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