sabato 19 dicembre 2015

MODA & MODI

Il balcone di Giulietta in un anello

 
La collezione di Valeria Rossini ispirata a Verona



Amare tanto la propria città da trasformare in gioielli i suoi gioielli. Ponte Pietra, il balcone di Giulietta e Romeo, Piazza Bra, le Arche scaligere, il duomo e le Torricelle sono diventati anelli nella collezione di una designer ventisettenne, la sua prima ad arrivare nei negozi a Vicenza, Trento e Trieste. Valeria Rossini ha in più il pizzico di fortuna delle iniziali appropriate: VR, proprio come la sigla di Verona, il logo con cui firma le sue creazioni. Al gioiello è approdata con un piccolo colpo di sfortuna: un esame fallito al Politecnico di Milano, dove studiava design di moda, la spingono a frequentare il corso di oreficeria di base alla Scuola Orafa Ambrosiana e a scoprire una passione autentica. Il corso di studi cambia in “design del gioiello”, cui aggiunge una specializzazione in gemmologia. Da cinque anni di divide tra queste due anime, quella tecnica di esperta di pietre, quella creativa di disegnatrice di monili.
Ogni sei mesi realizza una produzione nuova, in ottone e argento, che finora ha venduto con un passaparola tra amici. La prima collezione era ispirata ai nastri, “tradotti” in fasce che prendono forme diverse intorno alle dita. Poi il tema mistico, sviluppato attraverso cerchi, triangoli, pentagoni, croci.









Quest’anno l’idea centrale è Verona, i suoi luoghi più celebri, richiamati e ridotti a forme essenziali, pulite, lineari. Un suggerimento, più che una copia. Il balcone si trasforma così in un semplicissimo e lungo rettangolo, le Arche scaligere in una linea sottile che si avvolge fino a formare una punta, Ponte Pietra diventa un unico anello per tre dita, piazza Bra un incrocio di ovali. «Non mi aspettavo di essere così apprezzata - dice Valeria - in fondo la semplicità è difficile da capire».
Gli anelli sono tutti fatti a mano, con la tecnica della “fusione a cera persa”.





Niente stampi, ogni volta il modello di cera viene rifatto da capo. Quindi nessun anello ha le stesse proporzioni e tutti hanno qualche piccolo difetto che li rende esclusivi. «Anche un pezzo molto semplice, e alla portata di tutti, può essere unico. È questo lo spirito», spiega Valeria. E i contenitori seguono la stessa filosofia: scatoline con il logo VR impresso con un timbro, pezzi numerati e il riferimento scritto a mano dalla stessa designer, che crea così un legame speciale con chi sceglie il suo anello.




Le collezioni VR si possono vedere su www.instagram.com/qualcosadicompletamentediverso/ o Facebook: VR-Handcrafted-Jewelry. Oppure, a Trieste, da Bardot in via Madonna del mare (www.bardot. blogspot.com)
twitter@boria_a

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