lunedì 7 dicembre 2015

 MODA & MODI

Ljubljana, sette designer in un negozio pop



Le "volpine" di Almira Sadar da sole valgono il viaggio. Sciarpe di tessuti e fantasie diverse da avvolgere intorno al collo come quelle vere di pelo, con tanto di muso, zampe e codina. Accessori auto-ironici, divertenti, animal-friendly, da qualche anno immancabili nelle collezioni della designer slovena, che riassumono il senso delle sue linee: manualità, modernità, un approccio alla moda fresco, facile, ecologico.

 
Le "volpine" firmate Almira Sadar




Sono queste anche le caratteristiche di Made in Slovenija l'iniziativa inaugurata il 7 dicembre a Lubiana, nello spazio pubblico di Mestni trg 15, che rimarrà aperta fino al 31 dicembre, dopo essersi già messa alla prova a Praga e Vienna.
Se andate per mercatini, questo pop up shop, una mostra-mercato a tempo, merita una tappa per curiosare tra le produzioni di sette designer slovene: abbigliamento, borse, cappelli, scarpe, complementi d'arredo per la casa, tovaglieria, che raccontano sette storie diverse su come recuperare le tradizioni tessili e riconvertirle in forme contemporanee. Almira Sadar, Urška e Tomaž Draž, Sanja Grcic, Nataša Peršuh, Neli Štrukelj, Arijana Gadžijev e Petja Zorec, sotto il cappello di SOTO (acronimo di Society for contemporary Slovenian fashion and textile design) hanno deciso di lanciare insieme un vero e proprio brand, garanzia della “slovenità” del disegno e dell'idea ma anche della produzione locale dei pezzi. In sostanza: moda pensata e prodotta in Slovenia, orgogliosamente e modernamente autoctona.
Punto di partenza e filo conduttore tra i sette marchi sono la ricerca di abiti, tagli e motivi decorativi del passato, che vengono smontati e ricostruiti in forme nuove e attuali, così come le antiche tecniche di lavorazione si combinano con la tecnologia. Tutto molto "sostenibile": serie limitate di oggetti e capi, che nascono da un'alleanza tra il designer e l'artigiano o il piccolo produttore.




Draž ripropone l'ultracentenaria lavorazione del pizzo per vestiti e accessori, Firma by Sanja riscrive la silhouette degli abiti tipici, aiutata dal cappellaio Pajk, Almira Sadar crea biancheria per la casa tessuta al telaio, con tagli laser e vecchi ricami riprodotti dalle macchine, Peršuh propone una collezione all'insegna del plissè, la cui tecnica tradizionale è custodita da un'unica artigiana ancora attiva in Slovenia e in questa parte d'Europa. Nelizabeta firma borse "modulari", Petja Zorec rispolvera lavorazioni a maglia a rischio scomparsa dopo la dissoluzione della Jugoslavia.
Una sfida: fare l'upgrade della moda nazionale senza diventare folcloristici. Info: sanja@netsi.si sotosociety@gmail.com

twitter@boria_

vedi anche: http://ariannaboria.blogspot.com/2015/12/il-personaggio-almira-sadar-da-lubiana.html

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