lunedì 8 agosto 2022

MODA & MODI

 

Chemisier senza età

 

Jennifer Lopez a Parigi in luna di miele

 

 

Nel guardaroba da luna di miele parigina di JLo (tranquilli: sembra rientrata la fake news di un divorzio lampo dopo appena tre settimane), tra dimenticabili zeppole e pantaloni a zampa di elefante, c’è un pezzo che riscatta tutti gli altri: il vestito bluette. Finalmente liberata da jeans e top studiati apposta per far risaltare i plurimi lati, il B in testa, che l’hanno resa famosa, la neo signora Affleck è uscita per la cena dall’Hôtel de Crillon in un abito chemisier a maniche lunghe e a sbuffo, colletto, gonna ampia e asimmetrica, lunga fila di bottoni davanti e vita segnata.

Tributo alla griffe a parte (la firma è di Alexander McQueen, la stessa dell’abito da sposa), tanta linearità e sobrietà hanno colpito, non solo perchè incongrue al personaggio, solitamente inguantato in qualsiasi cosa si metta addosso, ma perché riassumono l’unica tendenza dell’estate che contrasta la deriva balneare dell’abbigliamento: il vestito. Un semplicissimo, fresco, coprente abito-camicia. Che non strizza, segna, aderisce, comprime, ma lascia il corpo libero di muoversi e respirare. Capo passepartout per eccellenza, è quello che merita comprare nell’onda lunga dei saldi: di moda ma fuori dalle mode, lo indosseremo ancora la prossima estate senza preoccuparci di avere addosso un vestito datato o segnato da un riconoscibile ghiribizzo di stagione. Se ne vedono parecchi in giro, anche nelle vetrine, e ci riconciliano con un senso di misura, e misure, che pare confuso.


Nell’abbuffata insapore di sederi e pance in libertà, lo chemisier spicca per la sua discrezione. JLo è solo l’ultima testimonial di un capo di ispirazione maschile che viene da lontano, molto prima che Hubert de Givenchy e la sua musa Audrey Hepburn ne facessero negli anni Cinquanta la quintessenza di una pratica eleganza senza tempo, abito femminile proprio perché parco di leziosità: tessuti rigati, colletto a punta, linea diritta.

 Ma già agli inizi del ‘900 Worth e Poiret sperimentavano il taglio a camicia, poi ripreso dai grandi nomi del secolo, Chanel, Paquin, Lanvin. Il vestito ha così attraversato i decenni giocando sulle lunghezze, ampliando la donna, alternando le tinte unite ai fiori e alle righe, ma restando sostanzialmente se stesso: un pezzo fresco e veloce, che si presta ad accompagnare diverse occasioni e ore della giornata.

 

Audrey Hepburn negli anni '50

 

Nel 1940 Katharine Hepburn vestiva uno chemisier bianco in “Scandalo al sole”, all’ultimo Festival di Cannes un’attrice altrettanto regale come Tilda Swinton l’ha indossato in diverse varianti e tutte con collo maschile, compresa quella da tappeto rosso, lunghissima e bianca, con la gonna che si apre a sirena. Per dovere di cronaca va segnalata un’altra affezionata allo chemisier, Meghan Markle, moglie del principe Harry, che ne ha sfoggiati parecchi in varie tinte, di qua e di là dell’oceano, compreso quello bianco svasato e con cintura nera, nella giornata inaugurale delle corse di cavalli ad Ascot, nel 2018, un mese dopo il matrimonio, perfettamente in linea con i rigidi codici dell’esclusivo Royal Enclosure, il livello di accesso dei reali, che impone alle signore abiti dal taglio modesto e cappelli con base minima di dieci centimetri.

 

Tilda Swinton al Festival di Cannes 2022

 

Meghan Markle e il principe Harry ad Ascot il 19 giugno 2018

 


Inappuntabile e versatile, lo chemisier non ha età. Copre, o scopre con misura. E questo è il segreto che funziona per tutte.

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