martedì 1 maggio 2007

MODA & MODI: new nude

Penelope Cruz alla notte degli Oscar (ph. Vince Bucci/ Getty Images)

Cipria piace più di nudo. Evoca una sfumatura aerea e soffusa, un'idea di incarnato perfetto, non quella del cerotto o delle calze correttive. Lo si chiami come si vuole, questo difficilissimo colore è arrivato sulle passerelle e nei negozi: abiti, costumi da bagno, accessori, scarpe, make-up, boccette di profumo dalla nuance indefinibile, che precede e scivola nel rosa. Tutto concorre a creare una seconda pelle: disegna il corpo ed esalta le forme, pur coprendolo come quello di una suora.
Perché il new-nude è il contrario dell'esibizione. Allude, ispira, suggerisce, propone sottovoce, s'insinua nella fantasia invece di propinartela già bella e confezionata. Davanti alla parata quotidiana di glutei carioca perfettamente bronzati, spiazza la scelta di infilare le donne in abiti così cromaticamente indefinibili, per nulla gridati, che si appoggiano sulle curve e non le piallano. In costumi da bagno che sembrano tutt'uno con la pelle. E' un'allusione di nudità che diventa un'illusione, ristoratrice in tempi di vallettopoli conclamate, dove tutto è levigato, modellato, spianato, gonfiato, scolpito e in offerta speciale. Sarà che ormai, per suscitare un qualche remoto interesse nell'osservatore, bisogna negarsi alla perfezione e all'esposizione. Ed è più che mai confortante scoprire che magari è l'asimmetria, il difetto, l'irregolarità a intrigare di più. Il corpo nudo (o la sua idea), anche con i suoi piccoli cedimenti, confonde ancora, nella sua normalità.
Si è sempre detto: il rosa carne «sbatte», sta bene a poche, fa sembrare un'insegna al neon anche il più timido accostamento colorato. Allora gli stilisti spezzano l'uniformità con ragnatele di pizzi neri, con sovrapposizioni di ricami e intarsi, con discese di pietre dure e applicazioni glitterate, che si allungano anche su scarpe e borse, con bordature sui costumi per «perimetrare» l'effetto pelle. Un trompe l'oeil sofisticato eppure minimale.
E per ammorbidire il crudo termine «fleshy» (l'inglese usato per definire questa tentazione «epidermica»), che sa un po' da tavolo anatomico, basta pensare, per ispirarsi, a due bellezze, opposte, che hanno osato: la diafana Nicole Kidman, in tailleur carne alla Mostra del Cinema di Venezia, e, più recentemente, la bruna Penelope Cruz, alla notte degli Oscar 2007, in uno stupefacente Versace già virato al rosa con lunga gonna di piume.
Femminilità più sussurrata, senza invito esplicito. Discover what is Inside, dice la pubblicità del nuovo profumo di Trussardi, boccetta trasparente, lei che si fa abbracciare in abito-sottoveste e sandali alti color pelle, su uno sfondo delle stesse tonalità. Perchè, dicono gli esperti, adesso che la fisicità è così comune e dilagante, il nudo assume una dimensione quasi astratta. Donne vestite ma come se non lo fossero: l'attrazione passa tutta attraverso la testa.
@boria_a

Inside di Trussardi


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