martedì 6 settembre 2011

MODA & MODI: lucertole anti-depressione

Nell'inverno del pitone, rivestirsi di squame sembra normale. Non basta sfruttare il serpente per un banale portafoglio da nascondere nella borsetta o una pochette da sera che potrebbe perfino passare inosservata. La livrea, percorsa da ferini grafismi, quest'anno è tutt'altro che discreta e viene venduta a metri per ricavarne soprabiti o gonne lunghi fino ai piedi, trench, giacche, abiti, maxi-cardigan e, in versione contenitore, almeno un bauletto da viaggio, una cartella, una gigantesca sacca o uno stivale che arriva sopra il ginocchio, adattissimo per le insidie della giungla urbana.
C'è da sbellicarsi dalle risate a leggere come l'ennesimo, soffocante animalier di stagione, la "tendenza" onnipresente almeno negli ultimi cinque anni (senza risalire a epoche precedenti, che per la moda sarebbero giurassiche), viene aggiornato da riviste fashioniste ed esperti televisivi: fascinating reptile, un "pattern" che combina l'allure con il lato "wild". Tradotto: è sempre un po' tamarro, ma l'hanno proposto tutti i nostri inserzionisti, così per forza dev'essere imperdibile.
Di più fresco (non nuovo), a voler proprio cercare, c'è il colore. Proseguendo nella linea "flou" già varata un paio di estati fa, l'animalier si rende presentabile sperimentando tonalità verde acido, arancio mandarino, rosa ciclamino, azzurro, ottenute secondo metodi di colorazione definiti "eco-friendly" (altra parola magica, come chilometro zero) che danno ai tessuti lucentezza e corposità.
Ci basta per calarci nella pelle del rettile? Che anche se centellinata, pesata, dosata, si muove sempre sull'orlo del precipizio estetico?
Il pitone dell'inverno 2011, così pronto a stritolarci sotto tanti profili che di altre spire non si sente proprio la necessità, non sfigurerebbe nella popolare rubrica "Why don't you" di Harper's Bazaar, in cui Diana Vreeland, a metà degli anni Trenta, regalava alle lettrici le sue "perle di assurdità". Diana, - l'icona di stile che un docufilm celebra alla Mostra del cinema di Venezia - suggeriva amenità del tipo "perchè non vi legate del tulle ai polsi al posto dei braccialetti?", o perchè non trasformate il "vecchio cappotto in un accappatoio?". Oggi potrebbe pensare a un "perchè non vi coprite di scaglie fino ai piedi e vi travestite da enorme lucertolona?". All'epoca voleva scuotere le signore americane appena emerse dalla grande depressione, oggi potrebbe convincerci almeno ad attraversarla.
@boria_a
Marc Jacobs, New York Fashion Week 2011

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