martedì 18 giugno 2013

MODA & MODI

De and Down

Accumulatori seriali nel programma di Real Time


"
Decluttering", liberarsi del superfluo che ci circonda e ci zavorra.  "Downsizing", riaccomodarci in spazi più piccoli e funzionali. "Downshifting", decelerare il ritmo lavorativo. "De" e down", prefissi tornati di moda al tempo della de-crescita, come i vocaboli che in un articolo del Financial Times ci invitano a interrogarci su quanto ci è effettivamente necessario e quanto semplicemente accatastiamo. Perfino in televisione, tempio dell'eccesso per eccellenza, la nuova frontiera dei tutorial è chiamare esperti che aiutino gli accumulatori compulsivi a svuotare salotti o cantine e a recuperare spazio e serenità. Meno cose in giro, più libertà di respirare e tempo per se stessi, da sottrarre risolutamente alle cose.
La tendenza è tendere al minimal, anche nell'abbigliamento. Guardarsi allo specchio e togliere qualcosa, senza esitazione, per "recuperare" una delle citazioni storiche di Chanel. "Impilarsi" addosso i capi e gli accessori stride con quanto si respira in giro. De-pressione, senza lasciarsi cadere nella depressione.
Via a sgomberare (o al frenarsi dal riempire) il guardaroba, allora, cominciando dalle scarpe, prime fra tutte quelle la cui incongruità è quella che più si nota nel caldo finalmente in arrivo. Niente stivali estivi, da squaw o da cowgirl urbana: occupano "fisicamente" spazio e de-pennarli dalla lista significa, in un colpo solo, fare "downsizing" e "decluttering", oltre che evitare la terribile camminata zoccolante, che è poi un benefico "down" acustico. Nella categoria, rientrano i sandali da schiava, che vanno e vengono da un paio di stagioni: se il bello dell'estate è mostrare le gambe, abbronzate o meno, che senso ha insaccarle in un surplus di lacci? E per restare in zona piede, "delete" cavigliere e sandalucci tintinnanti. Spopolano le "slippers", le anonime ciabatte da casa riconvertite in accessorio modaiolo: basse, pratiche, colorate, meno impegnative di una selva di stiletto anche quando si tratta di fare le valigie.
E i vestiti? Alcune vetrine emanano calore: canotte su canotte su sciarpe su leggings, ormai a tutti gli effetti "calze" da infilare sotto qualsiasi cosa, anche shorts e micro-abiti (come a dire: ho coraggio di mettermeli ma non fino in fondo, il che, nella maggior parte dei casi, aggiunge bruttezza a bruttezza).
È l'estate dei colori netti, delle geometrie, delle fantasie discrete. "Deduzione" fa rima con semplificazione.

twitter@boria_a

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