giovedì 20 agosto 2015

IL LIBRO

Simi: c'è il vuoto sotto la neve sul mare




L’avvio depista. L’ennesimo tentativo fallito di fecondazione assistita, fa pensare che quella di Giampaolo Simi sia la storia prevedibile di una maternità negata e dell’annientamento della coppia che la insegue. “Cosa resta di noi” (Sellerio, pagg. 300, euro 14,00) è questo, certo, il diario di una privazione portata all’epilogo immaginabile, ma non solo. All’autore interessano gli incroci, i misteri, le casualità, i personaggi attraverso cui la distruzione si compie, che ne fanno una storia di sgretolamento corale, come i muri degli stabilimenti balneari della Versilia dov’è ambientata, esposti alla furia di una mareggiata ma ancor più all’erosione quieta e implacabile dell’inverno. Un noir amaro, ironico e crudele, che aggancia il lettore alla pagina con il suo andamento lento, carico di segnali. La strana nevicata sul mare nasconde qualcosa e qualcos’altro rivela.
Quella vita mai iniziata, quel “lutto all’incontrario”, è solo il pretesto per allargare il campo su altri mancati concepimenti nella vita di Edo e Guia e tutt’intorno a loro. Lei è una scrittrice talentuosa, ricca, brillante, a caccia di un editore per il secondo libro. Lui il bagnino aitante diventato gestore dello stabilimento balneare dei suoceri, l’Antaura, università disertata alle spalle e un presente di sdraio da manutenere, all’ombra della bella moglie che frequenta i salotti e al mare non si vede mai. Si amano, ma l’amore fisico segue i tempi delle ovulazioni e si smaglia.
Un giorno entra in scena Anna, rappresentante di pavimenti in cotto, grezza e diretta, tipo da animalier e borse sgargianti, che si trascina dietro l’amore sbagliato per Giangi, un comico spompato diventato stalker. Edo, quasi per inerzia, cede al placido gioco di seduzione della donna e si fa coinvolgere nei suoi problemi, finchè, proprio nel giorno della surreale neve versiliana, a San Valentino, Anna scompare per non tornare più.
La dissoluzione genera devastazione. Le indagini innescano il circo del dolore, i programmi tivù lacrimosi, le comparsate che ridanno un’identità mediatica al buffone Giangi, principale sospettato, ma regalano anche a Guia, sua intervistatrice di fiducia e confidente, un protagonismo mai prima conosciuto.
Quando la neve si scioglie, solo Edo vedrà la verità sulla sparizione di Anna. Ma nemmeno lui, il narratore con cui istintivamente simpatizziamo, vorrà assumersi la responsabilità di un atto che dissipi il vuoto, riempia l’assenza.

Nessun commento:

Posta un commento