martedì 10 marzo 2020

MODA & MODI


Sfilate in streaming e senza mascherina

 
Billie Eilish ai Grammy, mascherina logata Gucci




Sfilate in streaming? Fino a pochi giorni fa erano solo l’annullamento di un privilegio a lungo difeso con laccatissime unghie e denti da squalo. Oggi un collegamento alla Rete permette a chiunque di monitorare in tempo reale la griffe preferita e sentirsi parte dell’elitario circolo della moda. Con un account Instagram, Twitter, Facebook si cancellano distanze e differenze e il divano di casa diventa un posto nella front row, virtualmente accanto ad Anna Wintour.

Ma in questi giorni il linguaggio e i riti della moda hanno subito uno scossone pesante. Il Coronavirus ha confinato dietro uno schermo, con le legioni di fedelissimi follower, anche molti tra gli addetti ai lavori, soprattutto dai paesi asiatici. Così la virtualità, da straordinario veicolo di messaggi e filosofie, per alimentare il desiderio e conquistare nuovi mercati, è diventata una necessità, l’unico strumento per salvare il salvabile di un’annata che denuncia già perdite spaventose.

La moda si è scoperta caduca e vulnerabile. Un nemico ancora sconosciuto le è arrivato in casa dalla stessa piazza planetaria che ha moltiplicato il suo business. Non resta che sfilare a porte chiuse, contraddizione in termini per eccellenza, e assistere da remoto, al riparo dai pericolosissimi baci della pantofola a stilisti e amici.


Ma ancor prima del virus, un’altra emergenza assoluta si è rovesciata sulle passerelle. I timori per la salute del pianeta hanno messo all’indice la fast fashion, che produce a ritmi forsennati per le catene low cost ed inquina massivamente con pesticidi ed emissioni.


Oggi come non mai la comunicazione dei brand, compresi quelli del lusso, si è riscoperta etica, compatibile, sostenibile, attenta al riciclo e allo spreco zero. H&M fa mea culpa in una patinata pubblicità e lancia la collezione “Conscious Exclusive” con “materiali per il nostro futuro”. La scelta è green prima che glamour, nel rispetto della terra e dei fedelissimi di Greta. 

 Momento di riflessione per tutti, dunque, da qualsiasi parte del mercato - e dello schermo - si stia. Magari senza la mascherina griffata, prodotta da vari brand a prezzi da capogiro, prima dell’epidemia. Un’assoluta inutilità, di quelle di cui la moda deve ancora liberarsi. 
@boria_a

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