mercoledì 4 novembre 2020

MODA & MODI

 

L'obiettivo di Parks alla Fondazione Bisazza

 




 

 




 




Un meraviglioso spazio tutto da scoprire quello della Fondazione Bisazza a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza. Negli enormi capannoni un tempo dedicati alla produzione industriale di tessere da mosaico, oggi delocalizzata in India, sono stati ricavati circa ottomila metri quadri di gallerie espositive, dedicate all’architettura e al design e affacciate su giardini dal sapore zen. È qui che oggi trovano una collocazione ideale le fotografie di moda firmate da Norman Parkinson e da altri quattro maestri internazionali come gli americani Milton Greene, il ritrattista delle celebrità, tra cui un’intensa Marilyn, e Jerry Schatzberg e gli inglesi Terence Donovan e Terry O’Neill.

 

Nei loro obiettivi fermano e restituiscono ai visitatori i cambiamenti nel ruolo delle donne, le trasformazioni della società, del gusto, del modo di vestire e il nuovo linguaggio con cui la moda comunicava se stessa in un arco di tempo cruciale del secolo scorso. 1948-1968, dalla fame di vita all’indomani della guerra agli anni della liberazione femminile sulle ali dei movimenti giovanili della contestazione. Parkinson, “Parks”, nel percorso studiato dalla curatrice Caterina Carrillo de Albornoz, ci racconta scatto dopo scatto il glamour degli anni ‘50, gli swinging ‘60, lo stile urbano, il guardaroba dei viaggi, la couture postbellica.

 

Cambia il modo di rappresentare le donne nei servizi di moda, non più modelle artificialmente in posa negli studi, ma in movimento nelle metropoli, in spiaggia, donne in viaggio o immortalate in destinazioni esotiche. Nel percorso - in totale per i quattro artisti una settantina di immagini - ci fa idealmente da guida la moglie di Parkinson, la altissima e scolpita modella Wenda (oggi 97 anni), che trasmette la quintessenza di un’eleganza ineffabile. Tra le chicche, una sensuale e giovanissima Carmen Dell’Orefice, mannequin quasi novantenne che ancora sfila, ritratta da Parks in abito da sera, mentre con un braccio nudo nasconde gli occhi e con l’altro afferra la preda maschile. E un modello Capucci nel 1951, fotografato da Milton Greene su una vecchia scala a chiocciola, le enormi volute della gonna a riprendere la curva degli scalini.


Da visitare anche un’interessante collezione permanente di enormi oggetti pop firmati da artisti, architetti e designer - Urquiola, Sottsass, Mendini, Cibic, Paladino, Chia, tra gli altri - e realizzati in tessere di mosaico.

info@fondazionebisazza.it

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