martedì 21 febbraio 2012

MODA & MODI: men in bag

Fino a qualche anno fa il "man in bag" sarebbe stato cassato senza appello. Dall'album dei '70 ritornano quei tristi borselli, penzolanti dalle spalle, che ondeggiavano all'altezza della cintura con la loro bretella sottile e la dimensione incerta del portadocumenti - abbastanza per ficcarci dentro sigarette e cellulare, non abbastanza per veder compromessa la propria mascolinità - o quelli da portare a mano, simil-trousse, che poi finivano per essere conficcati a metà tra l'ascella e il gomito, anch'essi sempre attenti a non strafare in ammenicoli e grandezza, perchè giammai si potesse definirli borsette da uomo. Ma adesso, che gli accessori garantiscono alla moda entrate sicure, "lui", e i suoi contenitori, diventano il territorio dell'esplorazione e della sperimentazione. E così capita sempre più spesso di vedere impensabili maschi "borsettati", che con la scusa della tecnologia da portarsi appresso non hanno più remore ad allargare, allungare, cambiare posizione a sacche, tracolle, tascapane, shopper.
Lo zainetto? Da militante vintage quello sulla spalla, che fa tanto "ero pacifista e rivoluzionario" e oggi sono genericamente "friendly", ho mezzi (di spostamento) e opinioni ecosostenibili e porto con compiacimento il mio reducismo, che colpisce sempre, almeno le coetanee. Zainetto posteriore? Solo se in procinto di scalare una vetta, non ideale: quelli montani riconvertiti da città, con corde, cordini, tasche e reticelle, assicurati in equilibrio sulla schiena dai due pollicioni nei manici, trasmettono lo stesso appeal e messaggio del gilet da pescatore: con me una gita sarebbe stimolante quanto una mattinata insieme dietro la scrivania. La tracolla? Piace agli adolescenti ed è pratica per i motociclisti. Squadrata o arrotondata, capita che la azzardino signori negli "anta", perchè è l'accessorio più banale da piazzare sopra una grisaglia e simulare la sintonia coi tempi. Tascapane simil cuoio? Ruvidamente ideologico. La cartella? Per quanto techno, resta il regalo di laurea, un po' avvocatino. Shopping con manici? Modaiola, serve gran personalità per non sembrare il lapo de noantri. Bauletto? L'alternativa allo zaino dei ciclisti urbani, è l'altra faccia della medaglia: nostalgico ma conservatore, alla fantasiosa rinfusa della sacca, preferisco l'ordine quadrato delle mie cose. E il borsello? Torna anche lui, pelle morbida e quasi femminile, intatto nella sua aria un po' cafonal. Incomprensibile come il marsupio: tanto vale fare uno sforzo e dissimulare tutto nelle tasche.
@boria_a

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