lunedì 5 giugno 2017

MODA & MODI

Quei gioielli sono arcimboldi di natura





Opale etiope e pietra di luna, agata verde, olivine e adularie. Tanzanite blu e corallo rosa. Nomi di pietre che evocano mondi fantastici, popolati da creature misteriose, animali e vegetali, e da inedite incrostazioni minerali. I gioielli del designer Antonello Malfa da sempre rubano elementi e colori alla natura, per restituirglieli trasformati. I nomi delle collezioni racchiudono già tutta la sua idea di arte e artigianato. Nel 2001 "Atlantide", riedita nel 2016: l'isola dalle immense ricchezze citata per la prima volta da Platone nel dialogo "Timeo e Crizia" ha ispirato una serie di anelli, orecchini e bracciali con conchiglie e ricci trovati dal designer nel “suo” mare, in Sicilia, su cui con grande delicatezza ha incastonato pietre preziose e semipreziose.

Un anno dopo, nel 2017, nasce “Hydra”, ispirata al mostro a nove teste di Lerna, ideale prosecuzione di questo viaggio tra mitologia e natura. Agli anelli e agli orecchini si sono aggiunti i pendenti, che lui stesso definisce “arcimboldi” dell’accessorio. Malfa è sobrio nelle spiegazioni, lascia che a parlare siano i gioielli (dove, al contrario, la sua fantasia esplode). Nei ciondoli riesce ad accostare magistralmente minerali, conchiglie e pietre fino a ricavarne un oggetto nuovo, che potrebbe essere una forma vivente come un mollusco o il componente di una roccia. Di entrambi i mondi conserva caratteristiche e sfumature, ma chi lo guarda non sa più rintracciarle, sono ormai inseparabili.





La conchiglia cardium cardissa, un po’ cuore un po’ vulva, ha trovato un’anima di corallo rosa; la “nautilus”, una delle poche arrivate fino a noi dall’epoca dei dinosauri e usata in gioielleria fin dal 1600, la “haliotis”, che è l’orecchia del mare, e la “turbo sarmaticus”, con il suo singolare disegno animalier bianco, nero e arancio, sottratte al mare ora sembrano fluttuare, infilate in nastri con le stesse sfumature cromatiche. I riflessi blu e viola di iolite e tanzanite, l’azzurro della cianite, la palette completa dell’aragonite, regalano bagliori che cambiano con la luce. Non sono monili ma incastellature bizzarre (mostri, appunto) che anche dove non si vede, nel rovescio di un anello per esempio, svelano in una minuscola pietra o conchiglia l’intervento segreto dell’artista.


La collezione di Antonello Malfa si può ammirare nello spazio dedicato alla gioielleria contemporanea “Giada” di Silvia Vatta (via Roma 16, Trieste; www.giadatrieste.com).

@boria_a

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