lunedì 14 agosto 2017

MODA & MODI

Corsetto vs tuta, opposti intrecci 

Corsetto e tuta, due capi agli antipodi. Costrizione e libertà, complicazione e semplicità. L’estate che fa oggi il giro di boa ha riportato in auge il primo, da mettere sopra camicie e abiti per esaltare il punto vita, con tanto di nastri e ganci metallici, se non proprio costrittivo come in passato, senza dubbio scomodo e posticcio. L’autunno prossimo ci infileremo invece nella geniale, autenticamente futurista, invenzione dell’artista fiorentino Thayaht, anno 1920, e proprio con i suoi stessi obiettivi: funzionalità, praticità, rapidità (ed economicità, almeno di tempo...).

C’è un interessante gioco di intrecci e rimandi fra bustier e tuta, che ci racconta qualcosa del passato della moda e tanto del nostro presente. Madeleine Vionnet è la prima a eliminare il corsetto, nel 1907, regalando alle donne la libertà di muoversi, spostarsi, respirare correttamente, camminare con una postura naturale e partorire senza rischiare la morte per le deformazioni provocate dalla gabbia. E chi va a lavorare come disegnatore nell’atelier parigino della stilista? Proprio un giovanissimo Ernesto Michahelles, in arte Thayaht, che una certa aria di dinamicità del corpo (non solo femminile) e di senso del benessere deve pur averli assimilati se nel 1919, tornato a Firenze, elabora i primi studi per la tuta, che lancia attraverso il quotidiano “La Nazione”, con tanto di cartamodello, al prezzo aggiuntivo di 50 centesimi: nata contro il caro-tessuti e per i meno abbienti, viene subito adottata dagli aristocratici in vena di eccentricità.





E il corsetto? Lo ripesca Dior, negli anni Cinquanta, tornando alla vita da clessidra su cascate di stoffa, per aiutare l’industria tessile che rinasce dalla guerra e congelare di nuovo le signore nel ruolo di bell’oggetto, da ammirare e limitare. Chissà cosa direbbe Monsieur Christian nel vedere che Maria Grazia Chiuri, oggi alla guida della sua maison, per il prossimo autunno-inverno ha pensato all’esatto opposto: una comoda e svelta tuta, addirittura in denim. Al passo con i tempi e con le esigenze delle donne, proprio come quella di Thayaht, che alle sue ortodosse “tutiste” raccomandava di cercare nella massima semplicità la vera bellezza, abolendo tutto ciò che è “vana esteriorità”.


Capi e testimonial agli antipodi? Col bustier sul mini-vestito si è fatta subito paparazzare Kim Kardashian, in tuta una delle prime uscite da neo-mamma di Amal Clooney...
 @boria_a

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