martedì 5 marzo 2013

MODA & MODI

Così ci mettiamo in riga

La moda fa quadrato. E si mette in riga. Cerca la quadratura. E rompe le righe. Gioca una partita su una scacchiera bicolore. Allinea, ordina, interseca. Traccia direttrici con squadra e righello. Elimina e sottrae, fino ad arrivare all'essenzialità della linea, al minimalismo delle figure.
La geometria irrompe nell'armadio, fa da contraltare a queste giornate confuse e disorientanti, dove il segno netto rimane ancora solo sulla stoffa. C'è in giro voglia di equilibrio e di rigore. E mentre tutt'intorno si moltiplicano diavoli e diavoletti urlanti, noi ci infiliamo in quella che il colorista Michel Pastoureau chiama "la stoffa del diavolo": una distesa zebrata, nel medioevo divisa di galeotti e donne di malaffare, poi involucro della controllata trasgressione di pittori e stiliste come Picasso e Chanel, oggi semplicemente la trama e l'ordito della razionalità, un perimetro senza sbavature.
Vale anche per il motivo a scacchi, alleggerito dalle divagazioni sul colore: se il bianco e nero è troppo ritmato, troppo urlato e imperativo, ecco il gioco di dama nella nuance champagne, come sull'abito indossato da Kerry Washington alla presentazione del film "Django Unchained" di Tarantino e firmato Vuitton. Minimalismo cromatico contro una colata di eccessi, contro il troppo rosso del sangue.
Righe grandi per gonne e vestiti, con incursioni nel bluette, nel giallo, nel verde, nel rosa (nella foto un Dior da imitare). A colpo d'occhio spaventano, questi codici a barre dilatati, ma poi scopriamo che, con un po' di audacia, si abbinano perfettamente anche a fantasie molto più "morbide". A tutti viene in mente la margheritona infantile di Prada, ormai stra-vista su celeb e riviste: se è lontano dal budget rimane "inspirational", si può copiare l'accostamento floreal-rigato con investimenti molto più adatti ai tempi.
È lontanissimo il quadrettino Vichy, lezioso e pieno di bucolici buoni sentimenti, sulle camicette e pantaloni Capri di una giovane Brigitte Bardot. Gonne a tubo, camicie, abiti e soprabiti hanno intarsi decisi, che passano dal bianco e nero alle tinte acide o pastello. A colpo d'occhio questi giochi verticali e orizzontali sembrano impegnativi, con una pesantezza da mamma della sposa, ma basta un accessorio indovinato, nella forma o nel colore, per trasformare zebre, pentagrammi e scacchi in grafiche contemporanee. Punti fermi e linee decise ce li mettiamo addosso. Almeno.
twitter@boria_a


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