lunedì 2 febbraio 2015

MODA & MODI: le birkenstock? Oriented, mai deluxe

I furry sandals di Celine
Perchè nobilitare le birkenstock? Perchè riscattarle dalla loro teutonica sobrietà per metterci fronzoli, colori, pelliccia, perchè snaturare i loro rassicuranti connotati con un lifting riuscito male?
È storia vecchia che le ciabattone tedesche risvegliano il manicheismo in ognuno di noi: sono l’equivalente dell’animalier, o si amano senza esitazioni o mettono i brividi. Non sono soltanto una calzatura, sono sandali “oriented”, come ben sa (o finge di non sapere) chi li porta. Molto più schierati delle svampite, trasversali e qualunquiste crocs.
Le birkenstock sono comode, pratiche, lasciano respirare il piede, vanno bene con qualsiasi tipo di abbigliamento sportivo: e fin qui, le ragioni degli osservanti. Ma fanno anche sapere a tutti che, se le hai ai piedi, oltre a non temere di sporcarteli (e per estensione le mani...), sei genericamente “friendly” verso l’ecologia, gli animali, i tessuti bio, le cause nobili, il mondo, il prossimo, i negozi solidali. I detrattori per lo più non appartengono alla composita area “dem” o, semplicemente, le giudicano informi, sgraziate, ciabattanti, irredimibili.
Eccolo, il punto. Peggio della birkenstock c’è solo la birkenstock del glam 2.0. Che vuol fare la consapevole, ma costa centinaia di euro. Che sotto il ritocco è rimasta una ragazzona pannonica, tagliata con l’accetta. Che si atteggia a sostenibile con i soldi di papà.
Ci aveva già provato Céline con i “furry sandals” per la primavera-estate 2013, in pratica una birkenstock con soletta o carapace di pelo (al posto dell’ordinario feltro), quotata oltre i mille euro. Siccome le stagioni non esistono più, quindi si inventano, il loro utilizzo va presumibilmente collocato in quella zona grigia del meteo dove non c’è più neve, pioggia, fanghiglia sulle strade, ma la pelle non ti si attacca ancora all’asfalto. Burberry per il 2015 li chiama “The field sandal”, arcadico sandaletto da campagna (450 euro), dai colori brillanti, suola inclusa, e cuoio morbido.
Ma ci vuole ben altro per ingannare, noi, talebane paladine, puriste della tedesca autentica. Le due cinghiette, per quanto vezzose, sono una citazione bell’e buona. E poi, il sostantivo rivelatore: “respirabilità”. Quello che, unito a praticità e comodità, ci fa amare o odiare le birkenstock polically correct, il sandalo “antagonista”. Per la versione deluxe, la respirabilità non sarà mai una preoccupazione.
@boria_a

The field sandal firmato Burberry

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