domenica 16 luglio 2017

MODA & MODI

Il soft power degli abiti parlanti






Le first lady hanno un potere “soft” ma determinante. Sono i messaggi che le signore in primo piano nella politica internazionale lanciano attraverso gli abiti delle occasioni ufficiali.
Scelte tutt’altro che casuali o affidate solo al gusto e alle predilezioni personali. Al contrario, la selezione del guardaroba per questi appuntamenti è preceduto da un certosino studio delle date, delle tinte, degli anniversari, dei designer, dei significati espliciti e impliciti. Veri e propri manifesti. Codici subliminali che sono altrettanti omaggi al paese ospitante quanto sottolineature della leadership del proprio.


Michelle Obama è stata un’indiscussa maestra della strategia

dell’abito, riuscendo a coinvolgere e coordinare nella comunicazione visiva entrambe le figlie, in un’apparente e studiatissima spontaneità. Ha indossato vestiti per veicolare idee, impegni, adesioni, senza un designer designato, un prescelto, ma pescando tra tanti, noti e quasi ignoti, americani e stranieri, come a dire: nel mio guardaroba e nel nostro paese c’e posto per tutti e tutti troveranno qualcosa per loro.


Melania Trump, nei giorni scorsi a Parigi, ospite col marito Donald per la festa nazionale francese, ha un approccio diverso, più controllato e meno fantasioso, ma ugualmente efficace. Tailleur rosso all’arrivo, firmato Dior, in un tributo ai settant’anni della maison francese con uno dei suoi pezzi iconici, la giacca Bar su gonna a corolla, lo stesso pezzo che apre la mostra storica del couturier al Musée des Arts Décoratifs. Il rosso, insieme al bianco e al blu, sono colori di entrambe le bandiere, e Melania, tessitrice di una sottile diplomazia cromatica, li ha ripresi sia alla cena con i padroni di casa Macron alla Tour Eiffel, sia alla parata alla Bastiglia, scegliendo un abito senza maniche di Valentino (italiano sì, ma che sfila a Parigi) cosparso di tulipani rossi e fiordalisi, quest’ultimo per i francesi fiore del ricordo (nell’occasione il centenario dell’ingresso degli Usa in guerra al fianco della Francia).


Ma c’è un altro elemento che parla: la lunghezza delle gonne di Melania, sempre sotto il ginocchio. Ovvero: discrezione, consapevolezza del ruolo e della solennità del momento. Una scelta intelligente, che ha fatto sembrare le ginocchia scoperte della première dame Brigitte, per ora sempre fedele ai miniabiti cernierati della nazionalissima maison Vuitton, poco chic e un po’ cheap. Relegandola, e a casa sua, al ruolo di comprimaria.

@boria_a

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