giovedì 26 ottobre 2017

MODA & MODI

 Ferri e uncinetto per gioielli in 3D


Si è trasferita a Londra con un paio di ferri da maglia e un nome nuovo, facile da pronunciare e ricordare: Nodo.
Nella capitale della creatività,ma anche della fast fashion e delle catene dell’accessorio seriale e impersonale, Sara Bellinato (o Sara Pinna, come ama farsi chiamare quando non vuole scoprirsi troppo), di San Vito al Tagliamento (Pordenone), nel 2015 lancia il suo piccolo brand: collane, orecchini, bracciali in fibre di prima qualità o materiali riciclati da scarti di produzioni industriali. Sara racconta di essere cresciuta in un piccolo gineceo, al ritmo dei lavori tradizionali femminili: la mamma sferruzzava, la nonna lavorava a macchina, la zia confezionava calzettoni di lana per la nipote. Suoni e tecniche che si è portata dentro e che ha recuperato negli anni di studio all’Accademia di Belle arti di Bologna, dove ha cominciato a sperimentare come attualizzarli e trasformarli in una linea con una cifra caratterizzante.


Debutta a Trieste col nome di VerdeOlivia, facendosi conoscere con un rapido passaparola tra amiche, che ospitano i suoi lavori in casa o in qualche negozio: le prime collane di tessuto, sempre coloratissime, sono giochi di nodi che cambiano forma e dimensione a seconda di come si indossano e si modellano.
Crea anche piccoli cappellini, virgole di tessuto che si arricciano sulla testa.


Poi il trasferimento in Inghilterra e un marchio nuovo di zecca, che coincide con il lancio della prima collezione, Cut-Out, tutt’ora la sua linea distintiva. Il jersey scartato dalle industrie tessili viene lavorato all’uncinetto e riconvertito in gioielli tessili “poveri”, ma di grande consistenza e teatralità, merito anche della palette colour blocking. Le collane sono il pezzo forte: lunghe o simil-gorgiere dove la tecnica dell’uncinetto consente alla fibra di assumere spessore e plasticità.





Sara è partita dai nodi. E i nodi ritornano nella collezione Doodle, che armonizza l’artigianalità alla tridimensionalità dei gioielli contemporanei: ne esce una fibra fatta di grovigli, materia prima per collane e orecchini senza peso. Eterea la piccola serie Lunar, creazioni a due mani con la designer e orafa Jessica Tonioli, corregionale: anelli, orecchini, collane di metallo ossidato e lana mohair lavorata a maglia, in equilibro tra geometrico e organico, razionale e gestuale.


 
Lunar



Infine, Mediterraneo: ancora due anime, fibra e metallo, per rivisitare in chiave minimal la gioielleria delle popolazioni che hanno abitato il Mediterraneo, fenici, greci, egizi.




Mediterraneo


Sono pezzi “slow”, unici, dove l’imperfezione del fatto a mano è un valore aggiunto. Da vedere
su: wearenodo.com; Stilemisto concept store, Trieste;  Giada gioielleria contemporanea Trieste, www.giadatrieste.com

@boria_a

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