giovedì 30 ottobre 2014


MODA & MODI

Brad "arruolato" al n. 5

Se voleva "bucare" la rete, Chanel non poteva scegliere strategia migliore. Brad Pitt non era ancora comparso in tv a biascicare quel messaggio stralunato per convincerci a comprare il celebre profumo n.5, che già nel cyberspazio spopolavano le parodie dello spot: Brad sussurrante col sottofondo del ronzio di una mosca ("dovunque vado, tu ci sei"), Brad testimonial non della leggendaria essenza di mademoiselle Coco ma di un taco o un preservativo per cani, Brad trasformato dagli "Sgommati" di Sky in un "Bradlusconi" che profeticamente annuncia il suo rientro in campo ("inevitable").
Brad Pitt nello spot di Chanel n.5
 


 Cade il monumento di genere, per cui il profumo femminile nell'immaginario commerciale è sempre impersonificato da attrici stupende, nel caso di Chanel Catherine Deneuve, Carole Bouquet, Estella Warren (ve la ricordate? Era la bellissima Cappuccetto rosso del video di Luc Besson), Nicole Kidman, Audrey Tatou.

Audrey Tautou nello spot diretto da Jean-Pierre Jeunet
 

Senza dimenticare Marilyn e le due gocce che la accompagnavano a letto.
Col primo uomo mai scelto per promuovere Chanel n. 5, la prospettiva cambia ed ecco il nostro Brad stampigliarsi sul video in bianco e nero, grigio e stropicciato, con l'occhio fisso sulla sterminata platea televisiva mentre balbetta un'incomprensibile filastrocca che paragona il n. 5 alla sua fede, alla sua fortuna e alla sua sorte. C'è anche un video, dove il nostro evoca nel pensiero due donne molto simili a quelle della sua vita, un'eterea bionda come l'Aniston del passato e una bruna ardente come l'Angelina, supermamma sexy del presente.


I pubblicitari spiegano: per tener desta l'attenzione sul prodotto, bisogna sempre cambiare il punto di vista. Catherine Deneuve, splendida protagonista di "Bella di giorno" di Buñuel, attraversò gli anni '70 regalando al profumo Chanel il contenuto della desiderabilità, dopo l'appiattimento degli anni '60. La Kidman, reduce dal successo di "Moulin Rouge", nel 2004 trasferì alla boccetta la carica erotica, la sottile perversione del triangolo.


Che Brad, allora, sia una sorta di testimonial per proprietà transitiva? Vediamo lui e pensiamo alle sue partner circonfuse da Chanel, che gliele ha rese inevitabili come un destino? O è Chanel che può guadagnarci un uomo così fascinosamente scipito, che ci considera una fede e si mette in secondo piano per noi? Il dubbio resta. Magari, scaricando Brad, due gocce di Chanel n.5 ci aiuteranno a sottrarre Antonio Banderas dagli artigli della gallina Rosita.
twitter@boria_a

Estella Warren, Cappuccetto rosso per Chanel


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