venerdì 12 giugno 2015

IL PERSONAGGIO

Addio Micol Fontana, ultima signora della moda


Micol Fontana festeggia i cent'anni

Con lei si chiude un capitolo della grande storia della moda italiana, e non solo.

Se n’è andata oggi a Roma, a 101 anni, Micol Fontana, l’ultima delle tre sorelle partite da Traversetolo, in provincia di Parma, per un’avventura straordinaria di stile, fantasia e manualità che le porterà a vestire le stelle di Hollywood e le signore di sangue blu di mezzo mondo.
Nata nel 1913, all’età di dieci anni Micol comincia a prendere confidenza con il cucito nella sartoria di mamma Amabile, insieme alle sorelle Zoe, la più grande, e Giovanna, la più piccola. Ago e filo, una passione e una perizia che le unisce per tutta la vita, fin da quando, poco più che ventenni, nel 1936, decidono di lasciare il paese per trasferirsi a Roma, dove, tra le quattro mura di un appartamento in affitto, cuciono fino a notte fonda abiti semplici ma di ottimo taglio e gusto per i conoscenti e i primi clienti. Cominciano a farsi un nome Zoe, Micol e Giovanna, e i loro modelli diventano sempre più ricercati e preziosi, guadagnandosi l’attenzione dell’alta borghesia romana, a cominciare da Gioia Marconi, tra le loro prime estimatrici.
C’era un tempo in cui l’atelier era un mondo a parte, con le sue regole e i suoi segreti. Le signore dell’aristocrazia e del jet set, le attrici affermate e le stelline in carriera, vi si ritrovavano come in un salotto discreto.

In quello delle Sorelle Fontana, all’inizio aperto in via Liguria, nasce il vestito da sposa che Audrey Hepburn, nella capitale per girare “Vacanze romane” e fidanzata con il nobile inglese James Hanson, non indosserà mai. L’attrice prende il volo prima della prova finale, a due settimane dalla cerimonia, forse perchè già innamorata di Mel Ferrer, a cui dirà “sì” un paio di anni più tardi. Con un vestito griffato Fontana salgono all’altare Maria Pia di Savoia e Margaret Truman, figlia del presidente degli Stati Uniti, che si fa confezionare anche il guardaroba per il viaggio di nozze, più tardi, a metà degli anni ’60, le sceglierà Janet Auchincloss, sorellastra di Jackie Kennedy.

 Margaret Truman e Micol Fontana nel 1955

La celebrazione arriva con il matrimonio hollywoodiano di Linda Christian e Tyrone Power, il 28 gennaio 1949: l’attrice, “the anatomic bomb”, finisce sulle copertine di mezzo mondo avvolta in una nuvola di seta bianca, con merletti fatti a mano e centinaia di perle, consegnando alla storia della moda i cinque metri di strascico e le tre sorelle di Traversetolo a una fama internazionale.

Si aprono per loro le porte di Hollywood, se le contendono attrici come Joan Collins, Liz Taylor e Grace Kelly, first lady come Jackie e Soraya, signore del bel mondo alla Marella Agnelli. Tra le clienti più assidue c’è Ava Gardner, che veste Fontana nei film “La contessa scalza”, "Il sole sorgerà ancora” e "L'ultima spiaggia”, tra il ’54 e il ’59. Sempre per la Gardner creano l’«Abito Pretino», piuttosto trasgressivo nella Roma dell’aristrocrazia nera papalina, che viene poi ripreso per Anita Ekberg ne “La dolce vita” di Fellini.
Nel 1951, alla Sala Bianca di Firenze, le Sorelle Fontana sono protagoniste della nascita della moda italiana, nella storica sfilata organizzata dal marchese Giovan Battista Giorgini. «Non sapevo una parola di inglese, ma per noi parlavano le collezioni. Le americane ci amavano per la nostra sobrietà pratica e l’eleganza pacata», disse Micol qualche anno fa, ricordando le sorelle Zoe e Giovanna, scomparse nel 1998 e nel 2004. Insieme sfidarono Dior e Balmain e riscattarono la moda italiana dalla sudditanza ai francesi.
Nel 1994 nasce la Fondazione Micol Fontana, che raccoglie tutte le creazioni firmate con le sorelle, messo a disposizione dei giovani designer. Nell’archivio è custodito un patrimonio di oltre 200 abiti dal 1940 al 1990, oltre a una vasta raccolta di figurini, ricami ed accessori, biblioteca, emeroteca, fondo fotografico. La memoria straordinaria di una stagione in cui la moda italiana era creatività e qualità, gusto e stili inconfondibili. Fagocitata da costi e concorrenza, l’alta moda che facevano Micol e le sue sorelle è un lusso, di tempo e di attenzioni, che ha fatto la storia e non esiste più. Orgogliosamente si sono definite sempre "sarte", mai stiliste.

twitter@boria_a


Le Sorelle Fontana

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